• Novembre 6, 2013
di anci_admin

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Reggio Emilia – Strage 2007, il Comune vince in tribunale

Nessuna responsabilita' od omissione sulla sicurezza del palazzo di giustizia di Reggio Emilia e' as...

Nessuna responsabilita’ od omissione sulla sicurezza del palazzo di giustizia di Reggio Emilia e’ ascrivibile al Comune della citta’, e pertanto nessun risarcimento e’ dovuto dall’amministrazione comunale. Questo il verdetto del tribunale civile di Bologna, che il 4 novembre scorso- nella persona del giudice Anna Maria Drudi- ha emesso la sentenza conclusiva della causa per il risarcimento dei danni ai familiari delle vittime della "strage" del tribunale reggiano del 17 ottobre 2007. Nel corso di un’udienza di separazione il marito, Clirim Fejzo, freddo’ a colpi di pistola la moglie Vjosa Demcolli e il fratello della donna (Arjan Demcolli) prima di restare a sua volta ucciso nel conflitto a fuoco con gli agenti di sicurezza.
Il 25 novembre 2008, la moglie e il fratello di Arjan hanno citato in giudizio il ministero della Giustizia, chiedendo il risarcimento di tutti i danni patiti in relazione al decesso del marito (e  padre delle loro tre figlie) e del fratello, attribuendo al ministero la responsabilita’ dell’omessa vigilanza sui locali del tribunale e in particolare l’insufficienza dei controlli negli accessi alla struttura.
Il ministero ha a sua volta chiamato in causa il Comune di Reggio sostenendo tra i suoi motivi difensivi, poi respinti in sentenza, che l’obbligo di vigilanza delle sedi giudiziarie incombeva sul Comune in quanto proprietario della struttura edilizia.
Il tribunale ha pero’ dato ragione all’amministrazione comunale: "Conclusivamente- scrive il giudice bolognese- nessuna responsabilita’ e/o corresponsabilita’ puo’, neppure in concreto, essere attribuita al Comune per l’omessa predisposizione di controlli elettronici finalizzati ad impedire l’ingresso di armi da fuoco all’interno del palazzo di giustizia".
Percio’, nel dispositivo, il tribunale di Bologna ha condannato inoltre il ministero della Giustizia al pagamento della somma di 1.5 milioni di euro in favore di moglie e figlie di Demcolli, e di 106 mila euro in favore del fratello Valmir. Il ministero e’ inoltre condannato alla rifusione delle spese di lite in favore degli attori e del Comune stesso. (com)