- Ottobre 25, 2013
Interventi
Fassino: “Oggi sindaci più forti e più uniti sul cammino dell’Autonomia e delle riforme”
FIRENZE - “Usciamo da questa Assemblea più forti, perché la presenza contestuale...
FIRENZE – “Usciamo da questa Assemblea più forti, perché la presenza contestuale del presidente della Repubblica e del presidente del Consiglio, insieme a molti ministri, ci ha dato un segno di attenzione importante verso il riconoscimento di Anci come interlocutore con cui confrontarsi e da ascoltare. E usciamo da questa Assemblea più uniti, perché tutta la nostra riflessione si è sviluppata lungo un filo comune largamente condiviso, con un messaggio chiaro e forte alle istituzioni, alla politica e all’Italia: non si governa in modo adeguato questo paese se non si riconosce il ruolo fondamentale degli enti locali, e quindi la loro autonomia”. Così il presidente dell’Anci, Piero Fassino, traccia il bilancio della XXX Assemblea annuale dell’Anci a Firenze.
L’intervento conclusivo del Presidente ripercorre il filo della tre giorni Anci, con un leit motiv: “L’autonomia, condizione essenziale della nostra assunzione di responsabilità”. E autonomia, ricorda Fassino, “significa risorse; significa allentamento e revisione del Patto di stabilità, come ci è stato oggi confermato dal sottosegretario all’Economia; significa stop ai tagli ai trasferimenti; significa una service tax costruita sui principi di equità e vantaggio fiscale per le famiglie, assicurando al contempo ai Comuni di non essere penalizzati per i mancati introiti rispetto al 2013”.
Senza dimenticare il tema della nuova architettura istituzionale, a partire proprio dai Comuni, “promuovendo economie di scala con le Unioni e le fusioni dei Comuni, laddove i cittadini si esprimessero in tal senso. E dando una governance istituzionale alle città metropolitane, che di fatto sono già una realtà dal punto di vista economico-produttivo”. Ma “devono essere riformati anche i rapporti tra i Comuni e le Regioni”, e allora “va impostato un processo che porti ad una distinzione più netta tra le funzioni di programmazione, assegnate appunto alle Regioni, e quelle di governance, assegnata ai Comuni”. Infine i rapporti con lo Stato centrale: “Sia definitivamente archiviata – esorta Fassino – l’era che fino ad oggi ha attribuito ai Comuni il trattamento che andrebbe riservato a enti irresponsabili da mettere sotto tutela: è un’aberrazione che rifiutiamo con forza, numeri alla mano”.
Anzi, ricorda Fassino, “è proprio a partire dalla dimensione comunale che si possono impostare politiche che rinnovino nel profondo l’intero Paese. E gli esempi non mancano, perché sono i Comuni a lavorare sui progetti di innovazione delle smart cities, perché è attraverso i Comuni che potrà prendere il volo l’Agenda digitale, perché le città sono il volano per il rilancio degli investimenti e dello sviluppo. E infine – aggiunge – proprio dalle città partirà entro brevissimo quel progetto di razionalizzazione delle multiutilities che consentirà vantaggiose economie di scala, attraverso la promozione di players di carattere regionale, nazionale o internazionale”.
Ma il pensiero conclusivo del presidente dell’Anci “non può che essere rivolto ai sindaci tutti, che con dedizione, intelligenza e senza risparmiarsi assolvono al loro dovere, mettendo talora in causa, in modo drammatico, la loro stessa esistenza: penso innanzitutto ad Alberto Musy, consigliere comunale di Torino che ci ha lasciati nei giorni scorsi; ad Angelo Vassallo, sindaco di Pollica; a Laura Prati, sindaco di Cardano al Campo. E penso a tutti i sindaci esposti ogni giorno a rischi personali rispetto ai quali non si fanno cruccio, perché hanno scelto di dedicare parte della propria esistenza al bene comune. I sindaci – conclude il presidente dell’Anci – meritano per questo non solo il rispetto, ma anche la gratitudine di tutto il Paese”. (mv)