- Ottobre 25, 2013
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#Anci2013 – Cosimi: “Da Firenze nuovo protagonismo sindaci per formare e non subire decisioni”
FIRENZE - “Ci conviene stare in un percorso di confronto ma non siamo gli unici alleati del go...FIRENZE – “Ci conviene stare in un percorso di confronto ma non siamo gli unici alleati del governo. Noi ci stiamo nel confronto perché le decisioni vogliamo contribuire a formarle non a subirle. Però se da questa assemblea, che ha visto un’ampia presenza del governo, non parte un nuovo protagonismo dei Comuni sarebbe un problema”. E’ quanto sostenuto dal sindaco di Livorno e presidente delle Anci regionali, Alessandro Cosimi, nel suo intervento durante i lavori dell’assemblea annuale Anci di Firenze che stasera chiude la sua trentesima edizione.
Parlando del Patto i stabilità, Cosimi ha innanzitutto lanciato una provocazione perché a suo avviso “quello italiano non ha una natura europea ma è pensato tra cassa e competenza, quindi mi chiedo: che ci azzecca il debito pubblico con questo strumento?”. “nulla” per il sindaco di Livorno, per questo i sndaci devono “alzare la voce perché ci sono le condizione per ridiscuterlo. E si deve ridiscutere perché, pur avendo avuto un allentamento per il 2014 di circa un miliardo nella Legge finanziaria, occorrono misure strutturali, altrimenti nel 2015 ci troveremo nella stessa situazione di oggi. I problemi della fiscalità locale si risolvono con un tavolo permanente di riforma che dia programmazione a lungo termine”.
Cosimi non risparmia critiche anche ai provvedimenti riguardanti il riordino delle socità partecipate. “L’articolo 15 della Legge di stabilità – ha notato – così com’è articolato fa pensare che le partecipate sono un prodotto di menti malate dove si mascherano tutte le inadempienze dei Comuni. Molte partecipate hanno elementi di economia imperfetta ma da qui a dire che tutti gli inghippi si trovano lì dentro è scorretto. Ci vorrebbe – ha quindi proposto – una legge che consenta associazioni non solo tra Comuni ma anche tra aziende a loro collegate”.
Ancora con una provocazione in conclusione, su uno dei temi più caldi della politica nazionale: la legge elettorale. “Tutti ne parlano ma è sempre lì. Forse ci vorrebbe una legge di iniziativa popolare, capitanata dai sindaci, per cambiarla”. (ef)