• Ottobre 22, 2013
di anci_admin

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Patto regionale – Anci Puglia contro la Regione: non attuato per il 2013

Nulla di fatto nell’incontro decisivo di due giorni fa tra Regione e Anci sulla attuazione del...

Nulla di fatto nell’incontro decisivo di due giorni fa tra Regione e Anci sulla attuazione del Patto di Stabilità regionale verticale incentivato 2013. Lo comunica una nota di Anci Puglia, che prosegue: è ormai certo e inconfutabile che il territorio e l’economia pugliese, nelle sue componenti pubbliche e private, sono letteralmente massacrati dalle norme di finanza pubblica. Questo stato di cose più volte denunciato in tutte le sedi, dai vari attori istituzionali, Anci Puglia in testa, mette la nostra regione in una condizione di grave svantaggio competitivo a livello nazionale.
Anci Puglia, anche ieri ha ribadito che il nuovo monitoraggio effettuato sui Comuni pugliesi per il PdS verticale incentivato, conferma sostanzialmente i dati dello scorso giugno 2013. Ben 143 comuni virtuosi pugliesi hanno in cassa, pronti da spendere, oltre 233 milioni di euro e chiedono una soluzione urgente.
Ma dall’assessorato al bilancio solo risposte vaghe ed elusive, tese a scaricare responsabilità e scelte politiche sconvenienti sull’Anci e sui Comuni. Anci Puglia si era opposta subito allo  sforamento "controllato" del PdS, deciso nell’ottobre 2012. Era una scelta azzardata che esponeva la Puglia e gli enti locali a sanzioni, restrizioni e vincoli per il 2013, quali il blocco della spesa pubblica e l’impossibilità di attuazione della compensazione verticale incentivata, proprio perché andava pareggiato lo sforamento 2012 con la compressione della spesa regionale impegnabile nell’anno 2013.
Anci Puglia, con il sostegno di Anci nazionale e dell’Upi, si era impegnata per proporre una soluzione normativa alla mancata attivazione del PdS regionale incentivato 2013, per far recuperare gli 80 mln di € destinati alla Puglia con la Legge di Stabilità. Anci e Upi pugliesi avevano confidato nell’impegno assunto dalla Regione di recuperare risorse all’interno del proprio PdS per poter poi attivare il Patto verticale ordinario a ottobre 2013.
E’ evidente che la tanto decantata cooperazione inter istituzionale, su questi temi, deve ancora diventare reale e sistematica. La Regione continua ad accentrare scelte e decisioni le cui conseguenze ricadono sugli altri livelli di governo locale e nella fattispecie sui comuni. Al contrario delle Regioni i comuni non vivono solo di trasferimenti statali, l’attenzione e il senso di responsabilità degli enti locali emerge dalla capacità di spesa che proviene da circa il 60 % dei comuni pugliesi.
Sulla questione abbiamo sempre percepito, in tutti gli incontri che abbiamo richiesto e sollecitato fortemente,  un atteggiamento vago e sfuggente da parte dell’assessorato regionale al bilancio; convocati quando proprio non se ne poteva fare a meno, con l’unica preoccupazione di evitare nostre uscite sugli organi di stampa che potessero intaccare l’immagine della Regione. Intanto, abbiamo svolto tre ricognizioni, raccogliendo con le richieste di spazi finanziari, soprattutto  le speranze dei sindaci e i sacrifici delle comunità di mettere a frutto il senso di responsabilità e oculatezza amministrativa.
La Puglia vanta il primato di essere l’unica ad aver utilizzato lo strumento, seppure legittimo, dello sforamento «controllato» del PdS nel 2012, ma è anche tra le due Regioni d’Italia (con il Molise) a non aver attuato il Pds regionale verticale incentivato 2013, perdendo la possibilità di liberare risorse per 80 mln di euro. (com/mv)