- Ottobre 9, 2013
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Legge di stabilità – Anci chiede incontro a Baretta su demanio marittimo
“Un incontro urgente per fare il punto sulla tematica del demanio marittimo e valutare insieme...“Un incontro urgente per fare il punto sulla tematica del demanio marittimo e valutare insieme proposte e percorsi che non compromettano le potenzialità di sviluppo territoriali degli Enti locali". E’ questa la richiesta contenuta nella lettera che il Presidente dell’Anci, Piero Fassino ha inviato al Sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta.
Dopo aver ricordato che ‘l’Associazione segue con particolare attenzione e preoccupazione le problematiche inerenti al demanio marittimo’ Fassino sottolinea come l’Anci ritenga ‘urgente e non più procrastinabile un ammodernamento, una riorganizzazione e una razionalizzazione della disciplina legislativa di questo settore’. ‘Risulta indispensabile – aggiunge – un riordino chiaro delle competenze, definendo una legislazione al ‘passo con i tempi’ che definisca un quadro normativo, che superi gli istituti arcaici, risolva il problema dell’applicazione della direttiva Bolkestein e che riveda il meccanismo di determinazione dei canoni demaniali, oltre che la loro distribuzione, in quanto oggi i Comuni sono destinatari di meno del 10% del canone concessorio’.
Fassino dichiara quindi di apprezzare l’impegno del sottosegretario ad affrontare questi problemi e l’intenzione del Governo di inserire la soluzione di questi temi nella prossima legge di stabilità, ‘tuttavia – evidenzia – non nascondiamo che le notizie emerse sulle possibili modifiche normative che prevedono la sdemanializzazione e la vendita dei beni demaniali, senza evidenza pubblica e senza diretto coinvolgimento delle Regioni e degli Enti Locali rischia di non tener conto delle diverse situazioni di fatto, delle esigenze e delle specificità dei territori e coste italiane’.
‘In particolare – sottolinea – preoccupa la portata applicativa di tali norme in quanto possono progressivamente e negativamente incidere sulla possibilità dei Comuni di sviluppare ed innovare i propri territori laddove vi è la possibilità grazie alle previsioni e programmazioni territoriali, di procedere alla riqualificazione integrale di intere parti di costa e territorio’. ‘Inoltre – conclude il presidente Anci – la vendita di un bene pubblico come le spiagge potrebbe aprire scenari di contenzioso che produrrebbero ancora una volta incertezze e impossibilità di procedere alla risoluzione delle problematiche del settore’. (com/gp)