- Febbraio 21, 2020
Terremoto Centro Italia
Mangialardi: “Legnini interlocutore adeguato per avere la svolta auspicata sulla ricostruzione”
“Il prossimo passo sarà rivedersi in un’assemblea a Roma da qui a un paio di settimane nella quale definire le priorità e dare concretezza al percorso”. La nomina arriva in un momento in cui la tensione istituzionale era altissima e restituisce la convinzione che si possa davvero cambiare passo
“Siamo a un punto di svolta e abbiamo piena fiducia che le competenze del commissario Legnini possano consentire di avere l’accelerazione necessaria per far partire la ricostruzione pubblica e privata”. Ecco come Maurizio Mangialardi, presidente di Anci Marche e coordinatore nazionale delle Anci regionali, ha introdotto l’incontro tra il commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini e i rappresentanti del coordinamento nazionale delle Anci terremotate. Presenti, tra gli altri, Gianguido D’Alberto presidente Anci Abruzzo e sindaco di Teramo, Silvio Ranieri direttore di Anci Umbria, Aleandro Petrucci sindaco di Arquata del Tronto e Antonio Fontanella sindaco di Amatrice.
“Attendiamo che il commissario, designato lo scorso 14 febbraio – ha detto Mangialardi – sia nel pieno delle funzioni dopo la registrazione della nomina che avverrà entro il prossimo martedì ma l’incontro è stato molto positivo. Abbiamo la percezione di poter interloquire con un commissario che non solo ha già presente le problematiche esistenti ma, in virtù del suo vissuto di amministratore e di parlamentare, conosce le dinamiche innescate. Inoltre ci è chiaro che Legnini riconosca nell’Anci e nei sindaci il riferimento per intercettare le istanze che servono per sbloccare una situazione di stallo che non è più accettabile”.
“Il prossimo passo – ha concluso Mangialardi – sarà rivedersi in un’assemblea a Roma da qui a un paio di settimane nella quale definire le priorità e dare concretezza al percorso”. La nomina arriva in un momento in cui la tensione istituzionale era altissima e restituisce la convinzione che si possa davvero cambiare passo.
Nel corso dell’incontro Mangialardi ha ribadito che “la ricostruzione pubblica non può essere affrontata con le norme vigenti. In un comune del cratere ci sono 6 passaggi burocratici più (22 contro 16) rispetto a quelli necessari per appaltare un’opera in un comune fuori dal cratere. Si tratte della più grande opera pubblica d’Europa il cui avviamento non solo renderebbe giustizia ai cittadini di 130 comuni di 4 regioni ma che inciderebbe anche sul Pil del Paese”.