- Settembre 20, 2013
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Destinazione Italia – Governo approva piano in cinquanta misure per attrarre investimenti
Cinquanta misure per attirare gli investimenti esteri e favorire la competitività delle impre...Cinquanta misure per attirare gli investimenti esteri e favorire la competitività delle imprese italiane. Il piano ‘Destinazione Italia’, approvato ieri dal Cdm, interviene in un ampio spettro di settori: dal fisco al lavoro, dalla giustizia civile alla ricerca. Il piano è aperto alla consultazione pubblica per tre settimane affinché’ tutti i soggetti, pubblici e privati, che vogliono apportare un contributo, possano farlo. Al termine di questa fase, sarà definitivamente approvato dal Consiglio dei Ministri.
Tre sono i punti in cui si articola il piano: attrazione, promozione, accompagnamento. Il progetto attribuisce inoltre al rapporto degli investimenti con le realtà locali, con l’introduzione del ‘dibattito pubblico’ e la ‘clausola di sviluppo territoriale’, perché gli investitori oltre una certa soglia vincolino una parte degli utili a progetti di sviluppo in accordo con le popolazioni locali.
Anche in ottica Expo 2015, sono previste semplificazioni per i visti (a partire da start-up, investitori, filantropi), rafforzando in generale la capacità di rilascio dei visti del ministero Affari Esteri. Si avvierà subito una ‘campagna Destinazione Italia’, anche in vista della missione della prossima settimana in Canada e negli Stati Uniti, e saranno aperti ‘uffici Destinazione Italia’ nei più importanti centri economici mondiali, in rapporto con un lavoro complessivo sulla reputazione italiana nel mondo. Le 50 misure mettono insieme strumenti attuabili immediatamente e altri che necessitano di veicoli normativi. Per fornire un cronoprogramma il piano assegna a ciascun provvedimento una delle ‘tre clessidre’: subito, entro la fine dell’anno, tempi più lunghi.
L’obiettivo e’ quello di rendere l’Italia più attrattiva per gli investitori e migliorare le condizioni di impresa per tutti gli operatori economici. Con questi obiettivi il piano mira a un Paese che funziona lungo tutto il ‘ciclo di vita’ dell’investimento. Previste una collaborazione piu’ stretta tra fisco e investitori (tax agreements e desk dedicato); riforma della Conferenza dei servizi; procedure e modelli standard per le autorizzazioni; riduzione della tassazione sul lavoro; rideterminazione delle sanzioni tributarie; revisione della disciplina della ‘black list’ fiscale; attuazione della strategia energetica nazionale per abbassare il prezzo dell’energia elettrica e del gas; rafforzamento del tribunale delle imprese.
L’obiettivo dichiarato e’ quello di disegnare "un Paese che valorizza i propri asset", attraverso misure quali: valorizzazione delle società partecipate dallo Stato attraverso un piano di dismissioni; nuove forme di finanziamento alle Pmi; rivitalizzazione del mercato azionario; investimenti per sostenere le micro, piccole e medie imprese del made in Italy; promozione del turismo; valorizzazione del patrimonio culturale; liberalizzazione del mercato delle locazioni a uso non abitativo; cambio di destinazione d’uso degli immobili; credito d’imposta per ricerca e sviluppo Sostegno agli spin-off di università e ricerca; creazione di un meccanismo di reazione rapida per far fronte alle crisi aziendali; sviluppo dei partenariati pubblico-privati (PPP) nel campo delle infrastrutture. Per costruire "un Paese che attrae il capitale umano" si guarda all’utilizzo dello strumento dei visti come veicolo di attrazione.
La promozione all’estero delle opportunità di investimenti offerte dal nostro Paese e la ricerca di potenziali investitori sono complementari agli interventi di miglioramento del business environment in Italia. A tal fine il piano mira a comunicare e presidiare per attrarre: mercati, persone e strumenti; costruire una migliore reputazione nel mondo; mobilitare gli ‘italiani globali’; usare le leve della cultura, dello sport per una diplomazia dell’attrazione.
Il governo intende riformare la governance dell’attrazione degli investimenti in Italia, creando un ente unico preposto a fare da tutor all’investitore straniero raccordandosi con la rete estera per la promozione internazionale e con le Regioni per la parte di loro competenza. Il Consiglio dei Ministri sarà il responsabile politico di ‘Destinazione Italia’. Il Governo si impegna a porre in essere le misure proposte in tempi rapidi. Per quelle che prevedono interventi normativi verranno varati provvedimenti d’iniziativa governativa.
Il progetto contiene misure volte a sostenere le imprese – soprattutto Pmi – italiane e la loro modalità di finanziamento. Funzionale in tal senso e’ ad esempio il piano, elaborato con Consob, per invertire il declino della Borsa Italiana. E poi il turismo e la cultura in Italia (anche attraverso il web e nel solco del decreto ‘Valore Cultura’), il patrimonio demaniale, il mercato immobiliare, l’internazionalizzazione della formazione e della ricerca, il rilancio dei siti industriali, i porti e gli aeroporti. (com/gp)