• Settembre 9, 2013
di anci_admin

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Finanza locale – Sole24Ore, incertezza su entrate e rimborsi, fiato sospeso sul ‘conto’ fiscale delle famiglie

L’eliminazione dell'Imu non basta. Per sapere se i cittadini potranno tirare un sospiro di sol...

L’eliminazione dell’Imu non basta. Per sapere se i cittadini potranno tirare un sospiro di sollievo sull’entità del fisco locale per il 2013, sarà inevitabile aspettare fino a dicembre. Lo spiega oggi il Sole24Ore, che sottolinea il paradossale termine per l’approvazione dei bilanci ‘preventivi’ dei Comuni, spostato al 30 novembre. Uno slittamento reso necessario dal grido di allarme dei sindaci – troppo spesso caduto nel vuoto – rispetto all’assoluta incertezza delle entrate per l’anno in corso. Tra discussione sull’Imu, spending review non ‘ripartita’ e una serie di adempimenti non compiuti, i primi cittadini sono stati messi nelle condizioni di operare ‘in dodicesimi’, come direbbero i tecnici, ovvero definendo la possibilità di spesa mese per mese, e sulla base del bilancio dell’anno precedente. Una situazione che si è risolta in parte da pochi giorni, con la decisione di abolire l’Imu, ma che porta con sé ancora alcuni strascichi. Innanzitutto la copertura dei mancati introiti sulla seconda rata: il governo non l’ha ancora individuata, così come mancherebbero anche parte delle risorse per la copertura della prima rata. Come se non bastasse sono già molte le città che hanno deliberato l’innalzamento delle aliquote: a Milano dal 4 al 5,5 per mille, a Genova al 5,8, a Bologna e Verona al 5. Il rimborso da parte del governo sarà molto presumibilmente erogato calcolando le aliquote base. Questo vuol dire che i Comuni che le avevano portate più in alto, inserendole nelle previsioni di entrata, dovranno trovare nuove soluzioni per garantire gli introiti mancanti.
Da qui il fiato sospeso dei cittadini, che ancora non conoscono l’entità con cui le incognite del fisco si abbatteranno sui bilanci familiari a ridosso delle festività natalizie. C’è inoltre l’incognita Tares, nonché la scure di tagli derivanti dalla spending review: 2,25 miliardi che non sono stati ancora ripartiti da parte del governo, fermo anche sull’individuazione dei Comuni più virtuosi. Con il riparto dei tagli in stand by, resta immobile anche il Fondo di solidarietà: impossibile conoscere i Comuni ‘bisognosi’ se prima non si distribuiscono i tagli e non se ne analizzano gli effetti. (mv)