• Luglio 24, 2013
di anci_admin

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Città metropolitane – Coordinamento Anci: bene ddl costituzionale su province, ma subito riforma ordinaria enti locali

Il percorso di revisione costituzionale, intrapreso dal governo con il recente ddl per l’aboli...

Il percorso di revisione costituzionale, intrapreso dal governo con il recente ddl per l’abolizione delle province, va accompagnato da un contestuale disegno di legge ordinario da presentare urgentemente che anticipi, a Costituzione vigente, il modello di riassetto del sistema locale, e che disciplini entro il 1 gennaio 2014 l’istituzione delle Città metropolitane secondo l’impostazione adottata nella scorsa legislatura. Questa, in sintesi, la posizione scaturita dal coordinamento dei sindaci delle città metropolitane che si è riunito questa mattina in Anci. All’incontro, presieduto dal presidente dell’Associazione e sindaco di Torino, Piero Fassino, e dal delegato alle città metropolitane e sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, erano presenti tra gli altri i primi cittadini di Genova, Marco Doria, di Firenze, Matteo Renzi, di Palermo, Leoluca Orlando, e di Cagliari, Massimo Zedda.
In particolare, l’Anci – si legge in un documento approvato durante la riunione – evidenzia come la sentenza della Consulta, che ha ‘bocciato’ il progetto di riordino delle province del precedente governo, “avalla e comunque non si frappone ad un intervento in sede di legislazione ordinaria”. Peraltro, “introducendo un modello innovativo basato sulla rappresentanza di secondo grado dei Comuni e che conduca ad una forte concentrazione delle competenze amministrative locali in capo ai Comuni ed a loro forme associative”.
La riunione è stata utile “per fare il punto della situazione sul disegno di legge costituzionale sull’abolizione delle province e sulla ricollocazione costituzionale delle città metropolitane”, spiega Orsoni al termine dell’incontro. “Abbiamo ragionato sul disegno di legge ordinario che sta per essere elaborato dal ministro Delrio sulle città metropolitane. E soprattutto abbiamo riaffermato che c’è la necessità di andare avanti sul terreno delle riforme e di fare partire le Città metropolitane dal 1 gennaio 2014”, osserva il sindaco di Venezia.
Entrando nel merito dei contenuti del ddl costituzionale, il coordinamento dei sindaci delle aree metropolitane “ribadisce la necessità che il testo assegni alla legge statale il compito di definire un modello unitario di governo e coordinamento a cui attribuire le funzioni provinciali e di area vasta”. Così come viene rilevata l’esigenza di porre “in capo ad un soggetto snello ed efficiente di rappresentanza dei Comuni e delle Unioni lo svolgimento delle relative funzioni nonché poteri di coordinamento”.
Quanto al tema  specifico delle Città metropolitane, l’Anci censura con forza il fatto che esse non “siano più elencate tra gli elementi costitutivi della Repubblica” e che non vengano menzionate dal primo comma dell’articolo 114 della Costituzione. Tutto questo perché “la Città metropolitana denota una sua specificità, che obbliga il legislatore costituzionale a dare ad essa rilievo autonomo, in quanto ente titolare di proprie funzioni fondamentali e soggetto equiordinato rispetto agli altri livelli di governo”.
Infine, il coordinamento chiede che nel testo del ddl costituzionale venga specificato da un lato che il territorio della Città metropolitana e le sue modifiche rientrano tra le materie assegnate in via esclusiva alla legge statale; e dall’altro che la Città metropolitana è ente di rappresentanza ed espressione dei Comuni. (gp)