• Luglio 8, 2013
di anci_admin

Interventi

Fassino: “Solidarietà e sostegno a sindaco Lanzetta, spero ci ripensi”

“Solidarietà e vicinanza’’ al sindaco di Monasterace, Maria Carmela Lanzett...
Fassino: “Solidarietà e sostegno a sindaco Lanzetta, spero ci ripensi”

“Solidarietà e vicinanza’’ al sindaco di Monasterace, Maria Carmela Lanzetta, che ha ufficializzato ieri mattina le sue dimissioni, è stata espressa con una nota dal Presidente dell’Associazione dei Comuni Italiani, Piero Fassino, il quale ha auspicato che “il gesto forte che il sindaco Lanzetta ha fatto possa rientrare e che le dimissioni vengano ritirate’’. 
“La Calabria, ed il Paese tutto – afferma ancora Fassino – hanno bisogno di persone oneste, salde e coraggiose, che sappiano rappresentare l’essenza di concetti quali quello della legalità. Persone – conclude Fassino – alle quali, come Anci  non vorremmo mai dover rinunciare ed alle quali siamo sempre pronti ad offrire tutto il nostro sostegno’’.
Intanto, in una intervista rilasciata oggi al quotidiano La Repubblica, Maria Carmela Lanzetta spiega perché ha deciso di gettare la spugna dimettendosi da sindaco, dopo sette anni di minacce ed una vita sotto scorta. “Ora basta. Non ce la faccio più, sono stanca e delusa. Delusa dalla politica troppo concentrata sulle grandi strategie e poco attenta ai problemi reali della gente e degli amministratori. Non si può andare avanti così schiacciati tra le parole vuote delle istituzioni e la ’ndrangheta”, afferma il sindaco reggino.
La “goccia che ha fatto traboccare il vaso” è arrivata giovedì scorso, quando un suo assessore ha votato contro la proposta di costituirsi parte civile in un processo che vede coinvolto l’ex tecnico del Comune ed altre due persone legate al clan locale dei Ruga. Ma Lanzetta non può non ricordare la situazione di precarietà che la accomuna a tanti suoi colleghi, chiamati a governare i territori contro la criminalità, quasi senza strumenti. “Non si può amministrare in queste condizioni. Il Comune in dissesto finanziario, una burocrazia inadeguata, i tagli continui. E tutto a rischio della pelle”.
L’ex sindaco sottolinea che stavolta la sua decisione è irrevocabile: “Lo scorso anno fu la solidarietà di molti a convincermi, mi sentivo un pezzo dello Stato a Monasterace e restai per senso di responsabilità”. Infine, il suo grosso rammarico consegnato al cronista: “Avrei voluto solo essere un sindaco normale, che fa cose semplici per la sua gente. Che amministra bene rispondendo a bisogni essenziali. Invece, non è stato possibile, come non lo è per molti sindaci italiani che fanno gratis questo lavoro”. (mt/gp)