- Giugno 26, 2013
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Carceri – Pighi (Presidente Fisu): “Sette proposte contro il sovraffollamento”
Sette proposte per un salto di qualità nella lotta al sovraffollamento delle carceri. Le ha f...Sette proposte per un salto di qualità nella lotta al sovraffollamento delle carceri. Le ha formulate Giorgio Pighi, sindaco di Modena e presidente del Forum italiano per la sicurezza urbana, in un intervento pubblicato sul sito della Fisu (www.fisu.it) in vista dell’assemblea generale del Forum europeo per la sicurezza urbana, a Cascais (Portogallo) giovedi’ e venerdi’.
Nell’intervento, Pighi parte dalla valutazione delle disposizioni che stanno per essere varate dal Governo, utili per risolvere alcune situazioni ma insufficienti ‘per eliminare ritardi, disuguaglianze e incongruenze da tempo denunciati nelle alternative alla detenzione’.
Le sette proposte puntano a semplificare i procedimenti. Andrebbero unificati quelli per la sospensione delle pene fino a 3-4 anni con quello che disciplina l’applicazione di detenzione domiciliare per le condanne fino a un anno e sei mesi. Tutte le decisioni sulle misure alternative, inoltre, andrebbero prese prima dell’esecuzione della pena con competenza monocratica del magistrato e non del Tribunale di sorveglianza. La detenzione domiciliare, si legge, bisognerebbe poterla applicare con la sentenza di condanna e non in fase esecutiva. Le interdizioni potrebbero diventare pena principale e non accessoria, evitando così inutili pene detentive. Rispetto alle misure alternative alla detenzione, la Fisu propone di disciplinare le funzioni dei servizi sociali dei Comuni prevedendo però apposite risorse.
Per i reati commessi ai danni di persone conviventi o in conflitto con il condannato, oppure per chi non può uscire dal carcere per mancanza di alloggi, infine, si propone di prevede nuove modalità di affidamento in prova e di detenzione domiciliare lontano dalla residenza abituale.
‘L’impegno per rendere più civile e più umano il nostro sistema carcerario ed evitare i costi sociali di nuovi provvedimenti di clemenza – conclude Pighi – passa attraverso riforme che siano capaci di tenere assieme la coerente articolazione del sistema con la salvaguardia delle esigenze di sicurezza dei cittadini’. (com/gp)