• Giugno 15, 2013
di anci_admin

Anci Giovani

Mirandola 2013 – Giovani imprenditori ai sindaci: “Pressione fiscale e burocrazia, ma da voi aiuto per superare crisi”

MIRANDOLA - Accesso al credito, pressione fiscale e troppa burocrazia. Sono questi per i giovani imp...

MIRANDOLA – Accesso al credito, pressione fiscale e troppa burocrazia. Sono questi per i giovani imprenditori i mali peggiori che ostacolano lo sviluppo e pongono molte imprese di fronte al dilemma di restare in Italia o di lasciare il nostro paese. Tutti mali rispetto ai quali le pubbliche amministrazioni, specie locali, sono chiamate a svolgere un ruolo centrale per superare una crisi che sembra ormai irreversibile. Il dato è emerso dal dibattito ‘Orizzonti per l’Italia: entrano in campo i più giovani?’, coordinato dal giornalista Mario Sensini e che ha caratterizzato l’ultima giornata dell’assemblea di Anci Giovani.
Secondo Vanessa Valiani, Vice Presidente Giovani Imprenditori Confartigianato, di fronte a questo scenario “la pubblica amministrazione non può fare altro che accompagnare le imprese verso il loro sviluppo”. E questo seguendo due strade: “consentendo loro di avere un rapporto più diretto con il credito e creando le condizioni necessarie per fare impresa”.
La cosa che serve di più secondo Matteo Dall’Olio dei Giovani Imprese Coldiretti è, invece, la chiarezza delle regole, un “tema che, insieme a quello della semplificazione va risolto assolutamente”. “L’anno scorso per noi imprenditori agricoli la pressione Imu è triplicata eppure – ha ricordato Dall’Olio – abbiamo deciso di non protestare per senso di responsabilità”. Quest’anno, però, “vorremmo avere delle risposte precise, non è comprensibile sentirsi dire che non c’è più la possibilità di ridurre la pressione fiscale, pena il taglio dei servizi ai cittadini”.
Per Andrea Di Benedetto, Presidente Giovani Imprenditori CNA, il vero problema da affrontare è quello della governance delle relazioni istituzionali. “In Italia il modello di relazioni è fermo  al secondo dopoguerra, da allora il paese è profondamente cambiato. Ora siamo in piena crisi e per questo dobbiamo inventarci un nuovo schema”. Ed in questa logica gli amministratori locali hanno una responsabilità enorme: “Voi siete i pionieri delle vostre comunità e siete chiamati ad essere il collettore della forte domanda di partecipazione che arriva dai territori. I sindaci sono come degli alberi che tengono il terreno intorno ed impediscono che esso frani”, ha detto Di Benedetto. (gp)