• Maggio 31, 2013
di anci_admin

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Sanità – Anci Toscana: “Rafforzare la partecipazione dei Comuni alla governance della sanità”

Occorre guardare al processo di evoluzione delle Società della salute secondo un approccio pi...

Occorre guardare al processo di evoluzione delle Società della salute secondo un approccio più ampio, che non si focalizzi solo sull’aspetto dell’integrazione socio-sanitaria, ma affronti soprattutto i temi della governance in sanità e degli strumenti che i comuni hanno a disposizione per un’efficace gestione associata dei servizi sociali. E’ questa in sintesi la posizione espressa dall’Anci Toscana nel documento "Per la salute dei toscani", che contiene una serie di proposte e osservazioni al documento "Ipotesi di  revisione del modello organizzativo per l’integrazione dei servizi socio-sanitari e socio-assistenziali" presentato  dalla Regione Toscana alla Conferenza delle Società della salute. Attraverso questo documento, frutto di un ampio percorso di consultazione interna e di ascolto, Anci esprime il punto di vista dei Comuni nella discussione sull’evoluzione delle Società della Salute, partendo dal presupposto che queste si siano rivelate l’esperienza più avanzata a livello nazionale di integrazione socio- sanitaria. L’Associazione dei Comuni prende atto, allo stesso tempo, della confusa normativa nazionale che rende difficile proseguire con la formula del Consorzio e del pronunciamento (ormai quasi un anno fa) del Consiglio regionale che aveva espresso l’esigenza di andare oltre l’esperienza delle Sds.  "I Comuni vogliono continuare a giocare un ruolo da protagonisti nelle scelte che riguardano la salute dei cittadini – afferma Giorgio Del Ghingaro, sindaco di Capannori e responsabile Welfare e Sanità di Anci Toscana -. Le Sds rappresentano uno strumento, ora dobbiamo continuare sulla strada dell’integrazione socio-sanitaria e sul consolidamento dei servizi sanitari nei nostri territori". Per Anci Toscana, occorre da un lato un rafforzamento della proposta regionale rispetto al tema dell’integrazione socio-sanitaria ma è ugualmente necessario intervenire su altri due aspetti. In primo luogo, sulla partecipazione dei comuni e dei loro rappresentanti eletti alla governance della sanità con riferimento alla riorganizzazione delle reti ospedaliere e la costruzione della sanità territoriale in quegli stessi ambiti prima governati congiuntamente con le Asl attraverso le Società della salute. In seconda battuta, sugli strumenti che i comuni hanno a disposizione in questa fase per organizzare e gestire in maniera associata i servizi sociali, dato che le Sds erano in grado di rispondere anche a questa esigenza attraverso un adeguato livello organizzativo. (com/mv)