• Maggio 16, 2013
di anci_admin

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Violenza donne – De Paulis: “Attuare Piano nazionale, con adeguate risorse. Comuni e Anci sono già pronti”

“Il Piano nazionale di contrasto alla violenza di genere prevede alcune linee di intervento: p...

“Il Piano nazionale di contrasto alla violenza di genere prevede alcune linee di intervento: prevenzione e formazione, centri antiviolenza e servizi di assistenza, sostegno, protezione e reinserimento delle vittime e formazione. Per una maggiore diffusione del Piano su tutto il territorio nazionale, l’Anci auspica il pieno coinvolgimento dei Comuni e del sistema delle autonomie locali nelle fasi di gestione degli interventi, ma è anche necessario il reperimento di maggiori risorse per garantire servizi su tutto il territorio nazionale. Non si deve dimenticare, infatti, che sono proprio le amministrazioni comunali gli enti che pagano le conseguenze dei tagli al Welfare, dovendo anche sostenere l’onere finanziario dei centri antiviolenza”. Lo afferma la delegata Anci alle Pari Opportunità, Alessia De Paulis, che oggi ha preso parte alla firma del protocollo Anci-D.i.re., finalizzato alla prevenzione e al contrasto della violenza sulle donne. 
“Anci e la Rete D.ire. stanno collaborando – spiega De Paulis – per la realizzazione di un vademecum destinato agli operatori dei servizi sociali, per offrire loro azioni da mettere in atto in caso di intercettazione di una donna vittima di violenza. Il Vademecum –prosegue De Paulis – è il primo strumento nazionale offerto agli operatori sociali, e non solo, che analizza sinteticamente tutti gli aspetti legati alla violenza maschile contro le donne: dagli effetti della violenza sulla salute delle donne (conseguenze fisiche, psicologiche e comportamentali), agli aspetti per riconoscere i casi di violenza (identificazione degli indicatori di rischio, valutazione dei sintomi fisici e psichici nella donna). Il Vademecum fornisce anche le modalità per intercettare la violenza di genere e le buone pratiche per l’accoglienza. Uno spazio è anche dedicato al riconoscimento delle situazioni di violenza domestica, purtroppo un fenomeno assai diffuso, e alle conseguenze sulla madre nel suo rapporto con i figli e  sull’equilibrio psicofisico del minore. Infine, il Vademecum indaga anche sui percorsi di supporto per l’uscita dalla violenza, dai Centri anti-violenza alle  case rifugio e alle case di semi-autonomia, con una disamina sui servizi pubblici e privati del territorio dedicati alle donne vittime di violenza”. (mv)