- Dicembre 18, 2017
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Il presidente Anci: “Con emendamenti legge di bilancio guardiamo con più fiducia a futuro bilanci dei Comuni”
“Grazie anche all’azione dei sindaci sui parlamentari del loro territorio, siamo riuscit...
“Grazie anche all’azione dei sindaci sui parlamentari del loro territorio, siamo riusciti a sventare un pericoloso cocktail di misure che rischiava di mettere in crisi i bilanci dei cittadini con pesanti ripercussioni sui servizi ai cittadini. Con gli emendamenti passati in Commissione, siamo riusciti a tamponare una situazione a rischio, e ora riusciamo a guardare con fiducia al futuro dei nostri bilanci”. Lo ha detto il presidente dell’Anci Antonio Decaro durante la riunione del Comitato direttivo dell’Anci. Una riunione convocata per fare il punto sui risultati raggiunti durante la trattativa con il governo sulla legge di bilancio. (vedi il comunicato del 17 dicembre).
Decaro, dopo aver sottolineato la proroga tassativa al 28 febbraio ottenuta per l’approvazione dei bilanci, si è soffermato sulla manovra finanziaria che ha visto l’accoglimento di importanti emendamenti proposti dall’Anci. Innanzitutto sul tema del Fondo crediti di dubbia esigibilità “con il vincolo percentuale che tra il 2017 e il 2018 passa dal 70% al 75% invece che al previsto 85, una rimodulazione che – ha spiegato Decaro – comporterà un risparmio pari a circa 300 milioni complessivi”. Altrettanto importante è stata poi la “conferma del contributo Imu-Tasi, che porterà all’assegnazione di altri 300 milioni dovuti per il mancato gettito nella fase di transizione da un tributo all’altro”.
Il presidente Anci ha poi fatto cenno alle numerose linee finanziarie che potranno contribuire al rilancio degli investimenti locali. Dalle “risorse per il bando aree degradate (250 milioni) o per interventi di messa in sicurezza di edifici e territorio (850 milioni in tre anni) o destinati a interventi di tutela dell’ambiente e dei centri storici dei piccoli Comuni (altri 20 milioni, oltre i 110 del fondo dedicato) o ancora il fondo per la progettazione degli enti locali (30 milioni)”. A questo si aggiunge l’aumento “del contributo previsto per le fusioni dei Comuni, con la quantificazione che dovrà essere commisurata al 65% (non più al 50%) dei trasferimenti erariali attribuiti per il 2010.
Nella legge di bilancio sono state inserite anche alcune importanti norme per i piccoli Comuni. La proroga al 31 dicembre 2018 del termine per la gestione associata obbligatoria. Sul turnover del personale è stato ampliato il campo di applicazione delle norme portando la percentuale di copertura al 100% per tutti i Comuni fino a 5 mila abitanti. “Una misura che l’Anci aveva più volte sollecitato anche al premier Gentiloni in occasione della assemblea di Vicenza e che – ha precisato Decaro – permetterà a più di mille Comuni di poter procedere a nuove assunzioni”. Mentre è stata prevista la possibilità di assegnare il servizio di tesoreria a Poste italiane con il supporto finanziario di Cassa depositi e Presiti, completando – ha evidenziato il presidente – la facoltà per i Comuni di affidare a Poste il servizio senza gara”.
Altre importanti novità sono state ottenute per le norme sugli enti in dissesto o predissesto, nel complesso quasi 300 Comuni. “Grazie all’impegno del governo, sarà possibile rimodulare i piani di rientro la cui durata è stata allungata da dieci fino a 20 anni”. Mentre è passata “una proposta avanzata da tempo dai Comuni con la rateizzazione fino a 10 anni dei debiti fiscali e previdenziali per gli enti in riequilibrio finanziario”.
Riguardo, invece, al Reddito di inclusione sociale (Rei), Decaro ha riferito di due importanti risultati ottenuti in sede di legge di bilancio. Da un lato “l’ampliamento della platea dei beneficiari”, e dall’altro “l’incremento del beneficio economico”. Inoltre, lo stanziamento del Fondo Povertà è stato incrementato di 300 milioni nel 2018; 700 nel 2019 e 783 nel 2020; mentre a decorrere dal 2021 ci sarà uno stanziamento di 755 milioni.
Infine, il presidente dell’Anci si è soffermato sul capitolo Città metropolitane. “Rispetto allo scorso anno, c’è stato un ulteriore stanziamento di 29 milioni che insieme agli 82 già stanziati, porta a 111 milioni complessivi a favore degli enti metropolitani, molto vicino alla cifra necessaria – ha spiegato il sindaco di Bari – alla chiusura dei loro bilanci”. Infine, “importante è stato anche lo sblocco del turnover al 100% per le città metropolitane, non più limitato come in passato alle sole figure dirigenziali”. (gp)