- Novembre 20, 2017
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Di Primio: “Una nuova idea di governo che parta dai Comuni interpreti genuini delle esigenze dei cittadini”
“Negli ultimi decenni le città sono cambiate in modo radicale sia come luogo del vivere...
“Negli ultimi decenni le città sono cambiate in modo radicale sia come luogo del vivere che come centro di vita amministrativa e bisogna interrogarsi sul loro futuro ruolo. Per questo, servono una nuova idea e una nuova cultura di governo che metta al centro i Comuni, interpreti più vicini e sensibili delle esigenze dei cittadini e delle comunità”. Lo ha sottolineato Umberto di Primio, vicepresidente Anci e sindaco di Chieti, intervenendo alla presentazione del volume ‘Per una scienza nuova del governo delle città’ di Gianfranco Dioguardi. All’evento, svoltosi a Roma presso la sede dell’Istituto Treccani, hanno preso parte Alberto Quadrio Curzio, presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei, Antonio Auricchio, Rettore dell’Univesità di Bari e Simonetta Armondi, docente al Politecnico di Milano. (vedi fotogallery)
“Il sindaco non è più solo il vertice della macchina amministrativa ma è ormai il riferimento di un mondo che gira intorno alle città e che non necessariamente ci riguarda come competenza. I Comuni – ha spiegato Di Primio – vivono una fase di vero neocentralismo istituzionale, visto che siamo spesso l’unico livello a dare risposte immediate alle domande dei cittadini”.
Ma proprio questo rapporto diretto va, secondo il vicepresidente Anci, rinnovato e rinsaldato partendo da un nuovo senso etico. “I sindaci, con il loro comportamento, possono ridare ai cittadini quella fiducia persa nei confronti delle istituzioni dando il via – argomenta Di Primio – ad una nuova alleanza dal basso che favorisca la nascita di nuove strategie per i territori”. Solo così si potrà colmare il “divario tra cittadini e le istituzioni che devono essere interpreti dei bisogni dei cittadini e non una semplice controparte”, ha aggiunto Di Primio.
Sullo sfondo rimangono comunque una serie di problemi aperti, ad iniziare da quello della classificazione dei vari livelli di governo territoriale. “Prima esistevano solo le grandi città ed il resto del paese. Oggi – ha osservato il sindaco di Chieti – accanto alle grandi aree metropolitane, ci sono le aree interne ed i piccoli Comuni che spesso fanno fatica ad erogare un livello standard di servizi. Senza dimenticare le città medie che, senza un ruolo preciso, rischiano di finire schiacciate tra le aree metropolitane ed i piccoli Comuni”.
Vi è poi il tema delle competenze e della professionalità della macchina amministrativa dei singoli Comuni, cui Di Primio, in qualità di delegato Anci al Personale, è molto sensibile. “Recuperare un livello standard adeguato alle esigenze dei cittadini è molto difficile dovendo fare i conti – ribadisce il sindaco – con il blocco parziale del turnover, con l’anzianità elevata dei dipendenti e soprattutto con il fatto che il 2% dei dirigenti comunali ha meno di 40 anni”.
Ma queste criticità vanno gradualmente superate. “Solo recuperando una più appropriata e specifica e professionalità della nostra classe burocratica – conclude il vice presidente Anci – i Comuni potranno diventare dei partner del rilancio del Paese e contribuire così ad un vero sviluppo che riparta dai territori”. (gp)