- Settembre 8, 2017
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Libri – Avvistamenti. Perché si legge? Contro la lettura futile (anche in vacanza)
Le ferie si stanno avviando a conclusione, almeno per la stragrande maggioranza della gente normale...Le ferie si stanno avviando a conclusione, almeno per la stragrande maggioranza della gente normale. Ora, in vacanza si legge di più, e soprattutto si fanno letture non strettamente professionali: dunque romanzi di intrattenimento e classici, gialli da consumare sotto l’ombrellone e opere fondamentali della cultura occidentale. Ma come si legge? Ovviamente non ci sono ricette né prescrizioni. Ognuno legge come gli pare. Però è importante che chi legga provi a un certo punto quel piacere, e anzi quel “formicolio” in ogni settore del pensiero e dell’emozione, di cui parla lo scrittore Nabokov. Si legge per distrarsi, per imparare, per approfondire, per conoscere, per maturare, per fare impressione sugli altri, per non pensare. Tutte modalità legittime. Eppure oggi sul piano della mera distrazione ci sono in giro prodotti assai più efficaci e pratici del libro. Forse al libro bisognerebbe chiedere qualcosa di più, e anche – simmetricamente – dare di più. In che senso? Segnalo un prezioso libretto di Stefania Portaccio – Pane per i denti. Racconti di letture. Mimesis, pp. 124, euro12) – che ci propone vari incontri con i libri, per riflettere, anche con intelligente moralismo, sull’esperienza autobiografica della lettura. Dove questa si rivela come un modo unico, insostituibile per interpretare il mondo, sempre più liquido e inafferrabile, per dargli senso. Secondo l’autrice occorre anche un po’ “stancarsi” nella lettura. Tanto che “abdicare alla fatica dell’attenzione produce infatti una “lettura futile”: “per me cercare riposo nella lettura è un controsenso, poiché sono altri i territori (serie televisive in primis) che considero riposanti”. Certo soprattutto in vacanza si legge, come abbiamo detto, soprattutto per evasione, e anche per riposarsi, né intendo colpevolizzare gli amanti del noir e della letteratura rosa. Ma secondo l’autrice solo una lettura intensa, partecipe, in cui il piacere è inseparabile da un lieve malessere o scollamento, diventa “un modo di amare il mondo”. (flp)