- Luglio 28, 2017
Top News
Il presidente Anci a Rainews: “Fermare flusso libico ed avviare ricollocazione in Ue, solo così può partire equa distribuzione territorio”
“Il flusso migratorio non si interromperà, ma se da un lato bloccassimo la tratta degli...
“Il flusso migratorio non si interromperà, ma se da un lato bloccassimo la tratta degli esseri umani da paesi come la Libia e contemporaneamente riuscissimo a distribuire il flusso in tutti i paesi europei, avremmo un impatto minore e potremmo avviare una distribuzione più equilibrata sul territorio nazionale”. Lo ha sottolineato il presidente dell’Anci Antonio Decaro ospite della trasmissione ‘Studio 24 estate’ su Rainews 24.
“Due settimane fa con il ministro Minniti ho incontrato sindaci che rappresentano 13 comunità libiche e avevano idee molto chiare: sconfiggere le organizzazioni criminali dedite alla tratta degli esseri umani. Ci hanno presentato dei veri masterplan ben curati per un piano di sviluppo del loro territorio liberato da questo traffico illegale”.
Una collaborazione con la Libia è quindi una delle due direttrici da seguire secondo il presidente dell’Anci. La seconda è quella per una accoglienza davvero diffusa, primo passo per una futura integrazione.
Decaro ha ricordato come “l’accordo siglato tra Anci e Viminale preveda la presenza di tre migranti ogni mille abitanti. Non siamo di fronte a un’invasione, anche occasionali proteste sono state causate da qualche invio massiccio, di emergenza, disposto dai prefetti. Ora cerchiamo di governare meglio anche i casi critici, tramite la cabina di regia Viminale – Anci. Se poi qualche sindaco, sicuramente una esigua minoranza, per ragioni di convinzione, davvero persegue l’obiettivo di non ospitare alcun migrante, io mi limito a fargli presente che non si può chiedere un’equa distribuzione del flusso in Europa e contemporaneamente rifiutarsi di garantirla in Italia".
Ma, rispetto responsabilità a volte addossate ai sindaci, il presidente Anci ha ribadito con fermezza un punto: “Le competenze sul flusso migratorio sono delle prefetture e non dei Comuni, anche se i sindaci sono il punto di riferimento delle comunità, il terminale istituzionale più esposto. Noi con l’accordo con il Viminale e la gestione della rete Sprar ci abbiamo messo la faccia, offriamo un importante contributo, ma non possiamo accettare il gioco dello scaricabarile o che ci sia una deresponsabilizzazione dei prefetti che devono tenere conto dei termini dell’accordo sulla distribuzione nei territori che abbiamo firmato”. (gp)