- Luglio 7, 2017
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Libri – Avvistamenti, le tante Rome
In Rome. Nome plurale di città (Bordeaux) i due curatori, Giorgio De Finis e Fabio Benincasa,...In Rome. Nome plurale di città (Bordeaux) i due curatori, Giorgio De Finis e Fabio Benincasa, hanno chiesto “a persone intelligenti di dire qualcosa di intelligente”. Una premessa impegnativa, ma certo i molti interventi di questo libro collettaneo – di architetti, scrittori, artisti, etc. – compongono le tessere di un possibile mosaico sulla città eterna. Forse la prima testimonianza, dello scrittore Edoardo Albinati (che l’altr’anno vinse il premio Strega), riassume il senso del libro: prima constata come Roma sia una città che ti lobotomizza, che ti infrolla, che ti paralizza, poi però conclude che in realtà Roma non appartiene a nessuno, è felicemente inappropriabile, e in questa “grande lezione di inappartenenza” lui paradossalmente ha trovato il modo di riconciliarsi e venire a patti con essa. Poi nel libro scorrono immagini e definizioni diverse della capitale: città-rete, lazzarona, spettrale, arcipelago, resiliente, assente, appunto una città purale, proprio perché “caleidoscopio frammentario di punti di vista”. E chissà che proprio questo caleidoscopio non predisponga i suoi abitanti a un saggio scetticismo e a una saggia tolleranza. Tanto che il filosofo Mario Perniola suggerisce di rileggere in positivo le due grandi tradizioni della città: l’antichità classica e il cattolicesimo. La prima consiste soprattutto in una visione pragmatica e flessibile dei rapporti tra le persone; il secondo implica, al di là di ogni superficiale anticlericalismo, una profondità di pensiero e di prospettive che oggi può aiutarci. (flp)