• Giugno 22, 2017
di anci_admin

Comunicati Stampa Anci

Intimidazioni – Decaro: “Bene ok a inasprimento pene, uniti per proteggere amministratori contro fenomeno in aumento”

"L'inasprimento delle pene per chi minaccia sindaci e amministratori locali, ma anche consiglie...

"L’inasprimento delle pene per chi minaccia sindaci e amministratori locali, ma anche consiglieri regionali e parlamentari, è una misura importante che avevamo più volte sollecitato. Il sì definitivo della Camera premia il nostro impegno, in un momento in cui le intimidazioni a danno dei sindaci costituiscono un fenomeno preoccupante e in aumento, come rileva il rapporto di Avviso pubblico "Amministratori sotto tiro" che viene presentato oggi a Roma". Lo dice il presidente dell’Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro.
"Ogni giorno, nei territori degli 8 mila Comuni italiani, qualcuno dei 100 mila amministratori locali è costretto a difendersi dalle intimidazioni della malavita. I dati raccolti nel rapporto "Amministratori sotto tiro" di Avviso pubblico sono allarmanti. E fanno più rabbia rilevando che la stragrande maggioranza degli amministratori locali – circa l’85% secondo i dati del Viminale – lavora nei 7 mila Comuni con meno di 15 mila abitanti, dove l’attività si traduce spesso in mero volontariato. Amministratori, cioè, spesso costretti ad affrontare ingiurie e violenze senza grandi risorse, facendosi scudo solo con la solidarietà delle proprie comunità”. 
“Il sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, era uno di loro. Era uno di noi. Sette anni fa ha pagato con la vita la sua determinazione nell’offrire il suo servizio alla comunità. Anche Laura Prati, sindaco di Cardano al Campo, uccisa nel 2013, era una di noi. Alberto Musy, morto sempre nel 2013 dopo un lungo coma, amministrava da consigliere comunale una città grande, Torino. Le intimidazioni uccidono. Ma anche quando non lo fanno – aggiunge Decaro – provocano danni gravi alle comunità. In alcuni casi spingono alle dimissioni chi si sente troppo solo e decide legittimamente di difendere la propria vita, i propri affetti. 
“Certo, c’è anche chi alza la voce e, esponendosi, denuncia. E poi c’è l’esercito di civil servants, come ci definiscono gli anglosassoni, i tantissimi che restano al loro posto e conducono una battaglia di civiltà a favore di tutti noi, giorno dopo giorno. Sono la maggioranza. E devono sapere – conclude Decaro – di poter contare su di noi, su tutte le istituzioni unite in loro difesa. Come? Con le nostre azioni quotidiane, innanzitutto. Praticare quotidianamente la cultura della legalità è il più potente antidoto al veleno dell’illegalità diffusa".