- Maggio 9, 2017
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Piccoli Comuni – Castelli: “Per ‘Controesodo’ iniziare da semplificazione normativa e fiscalità di vantaggio”
“Il terremoto dello spopolamento colpisce tutti i giorni”. Massimo Castelli coordinatore...“Il terremoto dello spopolamento colpisce tutti i giorni”. Massimo Castelli coordinatore dei Piccoli Comuni Anci e Sindaco di Cerignale riassume così la situazione che vive oltre il 50% del territorio nazionale e delle popolazioni locali che risiedono nei piccoli e piccolissimi Comuni disseminati nelle aree interne della nostra penisola.
Di queste aree e di questi temi si è parlato ieri a Fresagrandinaria (Chieti) nel corso dell’assemblea regionale Anci dei piccoli Comuni. Al centro del dibattito il “Progetto Controesodo” che l’associazione propone di realizzare per invertire una tendenza di grave spopolamento in atto ormai da decenni e di contestuale sovraffollamento delle grandi aree urbane.
“Serve innanzitutto una forte semplificazione normativa che consenta ai Comuni di dare migliori servizi ai cittadini e servono riforme, in primis una fiscalità di vantaggio in modo da incentivare le imprese ad investire nei territori contribuendo a creare sviluppo locale”. E ancora “mi chiedo sempre – aggiunge – quando avremo finalmente messo a regime le gestioni associate, quando saremo arrivati alla realizzazione di un Comune modello, quando avremo ristrutturato le scuole…ci saranno ancora le persone che vivono nei piccoli Comuni? Ci saranno ancora i bambini nelle scuole?”.
Il punto, per il sindaco, è fermare l’emorragia dello spopolamento con azioni che consentano ai piccoli e piccolissimi Comuni una ripresa vera, uno sviluppo concreto, solo così “le persone che vivono questi territori possono rimanerci e la popolazione può addirittura aumentare. Servono però infrastrutture e occupazione!”.
“Anci – sottolinea – sa bene che questo problema è un problema nazionale e si è già attivata con la costituzione di un gruppo di lavoro per le aree interne che ha l’obiettivo di attivare delle politiche per le aree marginalizzate che consentano una sorta di controesodo”.
“Il governo – conclude – ci ha dato l’input di mettere a posto questa parte d’Italia, ma servono ovviamente gli strumenti. Serve anche l’approvazione della legge dei piccoli Comuni e serve una dotazione di almeno due miliardi e mezzo di euro. Se è una questione nazionale deve essere affrontata come emergenza nazionale”. (fdm)