- Gennaio 13, 2017
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Libri – Avvistamenti, quando anche la periferia sogna
Una parte consistente della nostra letteratura mostra una grande sensibilità per il territori...Una parte consistente della nostra letteratura mostra una grande sensibilità per il territorio, per le periferie urbane, dandone una nuova percezione. Prendiamo due libri recenti: Prima di perderti di Tommaso Giagni (Einaudi, euro 16,50, pp. 141) e Cleopatra va in prigione di Claudia Durastanti (Minimum Fax, pp. 129, euro 15). Periferia non più, o non solo, luogo un po’ del degrado e della corruzione, ma uno spazio diverso, un po’ sognante e un po’ abbacinato, un po’ fiabesco e un po’ stregato. Spazio fiabesco, spettrale e un po’ stregato. Nel primo Fausto, il figlio, che vive sulla Tuscolana dopo una adolescenza a Primavalle, quando sta per disperdere le ceneri del padre Giuseppe (suicidatosi gettandosi dal balcone), nel cosiddetto “Pratone“ (vicino a Malagrotta) – in un “ritaglio desolato fra cantieri che tirano su villette a schiera” – , vede riapparire il padre e ingaggia con lui una specie di drammatica e teatrale resa dei conti che finisce in una qualche conciliazione.
Fausto è uno scrittore commerciale di successo, mentre Giuseppe era un sessantottino disilluso e semifallito. Caterina, la protagonista del secondo romanzo va ogni giorno in carcere a trovare il fidanzato Aurelio, finito lì per una storia di prostituzione in un locale (dove lei ballerina classica faceva la spogliarellista), ed è amante del poliziotto che l’ha arrestato. Entrambi i personaggi sono in cerca di una approvazione, e anche di una liberazione da se stessi, che forse in parte arriva. Nel finale del romanzo di Giagni un incendio divampa bruciando il Pratone e formando una “passeggiata da apocalisse”.
Caterina precipitando dentro quella “crepa” che è la città eterna volge l’apocalisse in un “destino dolce ed elettrico”. E chissà che su questo punto entrambi gli scrittori non ritrovino la periferia di Pasolini, dove una rissa nel fango tra due borgatari è commentata da uno struggente brano di Bach. Giagni, un una intervista aveva dichiarato: “"Non parlerei di ragazzi senza sogni, tutt’altro: la periferia è luogo di sogni per eccellenza. Sogni poco raggiungibili, questo sì….”, Ecco, merito di questi romanzi è averci mostrato alcuni di questi sogni periferici. (flp)