• Gennaio 12, 2017
di anci_admin

Notizie

Minori stranieri – Caprara (Ministero Interno): “Accoglienza di qualità e progetti in concertazione con Enti locali”

"Dal 2015 abbiamo curato l'elaborazione di un bando, il primo dedicato esclusivamente ai minori...

"Dal 2015 abbiamo curato l’elaborazione di un bando, il primo dedicato esclusivamente ai minori, per l’accoglienza dei minori nello Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), essendo stato stabilito che questo al momento il miglior sistema di accoglienza per loro. Quest’accoglienza va concessa loro a prescindere dal fatto che sia stata presentata una domanda o no". Lo ha dichiarato Maria Caprara, responsabile della struttura di missione per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati del ministero dell’Interno, durante un’audizione in commissione Migranti alla Camera.
"Col primo bando Sprar dedicato esclusivamente ai minori – ha proseguito – abbiamo attivato 1010 posti, a far data dal 1 dicembre 2015. Ad oggi, l’accoglienza totale nello Sprar è di 2039 posti, quindi sicuramente c’è stato un incremento, anche considerando che nel 2014, quando la nostra struttura è stata istituita, i posti erano poco più di 600".
Caprara ha poi sottolineato anche la necessità di un raccordo tra gli enti locali: "Come struttura di missione, abbiamo cercato di seguire il metodo della concertazione, condividendo i contenuti e l’elaborazione dei primi avvisi pubblici con l’Anci e con le Regioni, perché ci siamo resi conto di quanto fosse importante sia il problema della compatibilità coi territori, sia quello delle autorizzazioni". "Abbiamo previsto nei bandi – ha proseguito – che gli enti locali potessero presentare le proposte progettuali o come capofila dei progetti, o come partner: attualmente, nei progetti avviati dal 23 agosto ad oggi, abbiamo alcuni Comuni (ad esempio quello di Bologna, o quello di San Fedele in Basilicata), che sono capofila di progetto, come l’Anci Emilia-Romagna; il Comune di Catania, invece, non capofila ma partner di un progetto, come pure il Comune di Firenze e quello di Trapani. La presenza dei Comuni nei progetti in questa forma agevola l’offerta di servizi ed una sorta di garanzia per la sostenibilità del progetto sul territorio".
Un passaggio del suo intervento è stato dedicato inoltre alla questione dei centri governativi: "Lo scorso anno si è svolta un’ampia consultazione con l’Anci e con le Regioni, che ha richiesto diverso tempo, per l’elaborazione del decreto ministeriale previsto dall’articolo 19 comma 1 del dlgs 18 agosto 2015 numero 142, la norma che disciplina i centri governativi che dovremo istituire. La disposizione rimanda a un decreto del ministro dell’Interno, adottato di concerto col ministero dell’Economia per i profili finanziari, per mettere a punto le modalità dell’accoglienza, gli standard strutturali e i servizi che devono essere offerti nei centri". "Il tempo trascorso nelle consultazioni, che ha ritardato l’istituzione dei centri governativi, non è stato vano – ha aggiunto – perchè nell’ultimo avviso pubblico partito abbiamo già riversato i contenuti di questo dm: i centri che abbiamo attivato rispondono ai requisiti che il 142 richiede per i centri governativi".
Infine Caprara ha ricordato la necessità di garantire una giusta proporzione tra la prima e la seconda accoglienza garantendo percorsi di integrazione e inclusione dei minori stranieri non accompagnati.
"La nostra attività quotidiana è volta prioritariamente ad ampliare la rete sia della prima che della seconda accoglienza, soprattutto individuando una proporzione tra le due. Con gli ultimi bandi Fami abbiamo stabilito di ampliare di 1000 posti la prima e di 2000 la seconda, anche se in quest’ultimo caso non sembra, purtroppo, che ci si stia riuscendo".
"Fare accoglienza – ha specificato – non vuol dire soltanto aumentare la capienza dei centri: bisogna puntare anche ai contenuti. La capacità che devono acquisire coloro che lavorano in prima persona coi ragazzi è quella di immaginare il prima possibile il percorso che il minore potrà fare, e considerare che i momenti dell’accoglienza sono tutti concatenati tra loro". (com/ag)