• Gennaio 11, 2017
di anci_admin

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Migranti – Pavanello (Anci Veneto): “Perplessità su ripartizione nei Comuni”

Confermiamo la posizione di perplessità rispetto alla proposta di piano di ripartizione dei r...

Confermiamo la posizione di perplessità rispetto alla proposta di piano di ripartizione dei richiedenti asilo condivisa tra il Ministro dell’Interno e l’Anci nazionale e che ci è stata sottoposta ieri dal Dipartimento Flussi Migratori del Ministero dell’Interno e visionato dal gruppo di lavoro di Anci nazionale. Perplessità che nasce anche dal fatto che finora non avevamo avuto l’opportunità di visionare questa proposta. Si tratta di un piano che potrebbe risolvere il problema dei grandi assembramenti, ma creerebbe un clima di scontro sociale nei comuni nei quali si fatica a considerare l’ipotesi dell’ ‘accoglienza diffusa", dichiara Maria Rosa Pavanello, presidente di Anci Veneto, che ha partecipato ieri al tavolo di coordinamento regionale, convocato dal prefetto di Venezia, con i prefetti veneti, i rappresentanti della Regione Veneto, del comune di Venezia, in videoconferenza con Mario Morcone, capo dipartimento del Viminale per l’Immigrazione.
"Oggi ci siamo confrontati anche con l’Unione delle province del Veneto e, di comune accordo, abbiamo deciso di chiedere un incontro congiunto con i rispettivi rappresentanti nazionali. Da tempo Anci Veneto chiede un incontro nazionale per affrontare la questione, analizzarne i dettagli ed evidenziare le criticità che emergono da parte dei sindaci veneti", sottolinea.
"Gli enti locali chiedono una maggiore incidenza del servizio Sprar e non altre formule. La distribuzione diffusa è possibile se ci saranno delle garanzie da parte dello Stato su certezza di espulsione, tempi veloci di risposta alle richieste di asilo, coinvolgimento in lavori di pubblica utilità e nessuna possibilità di ricorso al "no" alla richiesta di asilo. Richieste che noi facciamo da tempo, ma su questo ambito non ci sono progressi evidenti", spiega la presidente di Anci Veneto.
Per la presidente veneta dell’Anci, "il nostro territorio non viene sufficientemente coinvolto e questo continua a pesare anche in termini di consenso e di disagio. Anche questo conta perchè i nostri cittadini, quelli che noi rappresentiamo, sono persone straordinarie, accoglienti, che hanno accolto migranti già negli anni 90, integrandoli, ad esempio, nel mondo del lavoro dell’artigianato, dell’agricoltura, del commercio. Ce ne siamo forse dimenticati? O semplicemente vogliamo dare un’immagine distorta del Veneto? Gli stessi cittadini sono stanchi, delusi, e rivendicano solo ciò che è nel loro diritto: servizi e occupazione. In parole semplici, quindi, si spiega il forte disagio di una regione che, da sempre, ha trainato, che oggi è in difficoltà e che forse andrebbe ascoltata". (com)