• Dicembre 15, 2016
di anci_admin

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Anci Toscana – La protesta dei piccoli Comuni: “Dalla Regione tagli immotivati”

"Siamo sconcertati. La Regione Toscana, senza darne motivazione, ha quasi dimezzato lo stanziam...

"Siamo sconcertati. La Regione Toscana, senza darne motivazione, ha quasi dimezzato lo stanziamento annuale a favore dei piccoli comuni in situazione di maggior disagio: un colpo durissimo ad amministrazioni che già vivono in grandi difficoltà e per cui queste risorse sono fondamentali. Chiediamo con forza al presidente Rossi e alla giunta di ripensarci e rivedere questa decisione”.
Sono le parole di Cristian Menghetti, delegato Anci Toscana ai Piccoli Comuni e sindaco di Palazzuolo sul Senio, dopo la notizia relativa alla diminuzione dei contributi finanziari a favore dei piccoli centri, così come prevede la  Legge regionale 68/11. Ogni anno, i contributi vengono ripartiti secondo una  graduatoria che tiene conto di due fattori fondamentali: da un lato la classificazione Irpet (dove si considerano spopolamento, asprezza morfologica, minor gettito tributi locali, minor tasso di attività etc); dall’altro il fatto che gli enti potenzialmente beneficiari siano parte di una Unione di comuni, alla quale abbiano associato cinque funzioni fondamentali o singole attività (così come elencate all’art. 90 L.r.68/11). “Accorpare le funzioni per ottenere risparmi è un obiettivo che ci poniamo da anni e non è facile da raggiungere,m soprattutto a causa delle rigidità di gestione del personale. I Comuni che sono riusciti in questo intento si meritano di vedersi riconosciuti i contributi che si aspettavano, anche per continuare nell’opera di razionalizzazione e risparmio. Questo taglio deciso unilateralmente non riconosce gli sforzi fatti”.  
Per il 2016 i contributi sono stati sensibilmente ridotti; non a causa di una definizione più stringente dei criteri di disagio o dell’inadempimento comunale rispetto all’associazionismo, ma a causa del minor stanziamento di risorse regionali nel relativo capitolo di spesa. Si passa da circa 25 mila euro a 13 mila per ciascun comune. “Non è giusto – afferma ancora Menghetti – Queste risorse sono spesso decisive per la qualità della vita degli abitanti di questi borghi. Non lasciateci soli”. (com/gp)