• Dicembre 1, 2016
di anci_admin

Notizie

Castelli: “Servono politiche nazionali differenziate, per i servizi si tenga conto della popolazione”

“Il problema ‘aree interne’ va al di là delle aree pilote scelte dalla stra...
Castelli: “Servono politiche nazionali differenziate, per i servizi si tenga conto della popolazione”

“Il problema ‘aree interne’ va al di là delle aree pilote scelte dalla strategia nazionale: bisogna fare in modo che le politiche nazionali di settore incrocino in modo concreto le esigenze di tutti i territori periferici. Servono misure differenziate che, soprattutto, tengano conto del fatto che tutti gli enti devono contribuire al bilancio dello Stato in ragione della loro popolazione effettiva”. Così Massimo Castelli, sindaco Cerignale e coordinatore nazionale piccoli Comuni Anci, partecipando ad una tavola rotonda sui temi dell’associazionismo nell’ambito del convegno sulle aree interne promosso a Roma dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall’Agenzia per la Coesione territoriale.
Castelli ha fatto riferimento a situazioni concrete, per evidenziare la distanza tra le politiche pensate al centro ed i problemi reali dei territori periferici. “Nella legge finanziaria è previsto un bonus per le neo mamme, ma non possiamo pensare che sia erogato in misura eguale per chi vive in una città con tutti i servizi, e per chi abita in un piccolo centro dove, per fare una ecografia, devi percorrere una distanza di almeno 40 km. Spesso nei piccoli centri – ha ricordato il coordinatore Anci – proprio la nascita di un bambino è motivo di abbandono e di spopolamento delle aree”.
Quanto poi al tema dell’associazionismo, Castelli ha evidenziato gli aspetti positivi della proposta di governance avanzata dall’Anci “che lascia ai Comuni la volontà di mettersi insieme in base a parametri condivisi, e che non possono essere eguali in ogni parte del territorio nazionale, al Nord come al Sud”. Ma l’obiettivo finale deve comunque rimanere il miglioramento dei servizi ai cittadini, non certo “l’associazionismo per motivi di spending review”.
Una sfida che trova un buon alleato anche nel ddl sui piccoli Comuni che deve essere ora approvato dal Senato. “Va benissimo il fatto che il provvedimento abbia dato il via ad un fondo da 100 milioni di euro da destinare nei prossimi sette anni alle politiche per i piccoli centri. Ma – ha sottolineato Castelli – non sono certamente sufficienti, vista l’importanza del tema, su cui ci giochiamo il futuro del 54% del territorio nazionale. Per questo vorremmo che ci fossero un’attenzione e risorse adeguate, come quelle messe in campo per riqualificare le periferie degradate, cui sono stati destinati 2 miliardi di euro”, ha concluso  il coordinatore Anci.
Leggi gli interventi del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, del consigliere speciale della Presidenza del Consiglio per le Aree Interne Enrico Borghi, del coordinatore del comitato tecnico per le Aree interne della Presidenza del Consiglio Sabrina Lucatelli,  e le esperienze associative di Valle di Diano, Madonie, Valle di Comino e Casentino e di Raventino Savuto, Alta Carnia e Matese. (gp)