- Ottobre 13, 2016
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#anci2016 – Economia circolare e agricoltura sociale: i nuovi paradigmi di fare sviluppo sul territorio
BARI – si è tenuto oggi a Bari in occasione della XXXIII Assemblea Annuale Anci, il c...BARI – si è tenuto oggi a Bari in occasione della XXXIII Assemblea Annuale Anci, il convegno dal titolo “Economia Circolare e Agricoltura Sociale: nuovi paradigmi di fare sviluppo sul territorio”. Un appuntamento pensato per portare alla ribalta alcuni tra i temi più attuali del cambiamento economico che sta interessando non solo il nostro Paese ma l’intero Pianeta e che in prospettiva potrà dare nuovo slancio alle nostre città. In particolare, è stato approfondito il tema dell’Economia Circolare, una sfida condivisa che ha spinto l’Unione Europea, nel dicembre 2015, a formulare un “Pacchetto” di indicazioni utili per i paesi membri e di Agricoltura Sociale, a poco più di un anno dall’adozione della legge 18 agosto 2015, n. 141, che ne ha sancito il riconoscimento giuridico in Italia. Entrambe sono il frutto di una trasformazione che sta ridisegnando ogni aspetto della nostra vita e che si può tranquillamente definire un cambiamento culturale. I vecchi paradigmi dell’economia lineare hanno mostrato i loro limiti: il concetto di sviluppo non appare più legato a una crescita illimitata dei consumi, abitando su di un Pianeta che è di per sé limitato, e con alcune risorse palesemente in esaurimento.
I nuovi modelli economici propongono il concetto di benessere inteso come: partecipazione sociale, l’accesso al servizio più che il suo possesso, la condivisione dei beni, il riuso della risorsa materiale e immateriale, l’inclusione delle fasce deboli.
Si parla di riciclo del rifiuto o meglio ancora di riduzione, di contenimento dello spreco alimentare e di redistribuzione delle eccedenze, si parla di servizio e assistenza al bene acquistato e non di sostituzione, si discute di artigianato sociale, di vocazione territoriale, di produzione di qualità e di responsabilità sociale delle imprese; finalmente si comincia a comprendere il valore generato dal riuso e/o ricondizionamento dei fabbricati esistenti in città e di riorganizzazione degli stili di vita, dando così lavoro anche alle nuove piccole aziende artigiane che erano state spazzate dal contesto economico.
L’agricoltura sociale, definito dall’Unione europea “il nesso fondamentale tra agricoltura sostenibile, sicurezza alimentare, equilibrio territoriale, conservazione del paesaggio e dell’ambiente, nonché garanzia dell’approvvigionamento alimentare” rappresenta anch’essa in quest’ambito uno degli strumenti privilegiati per le politiche di welfare degli Stati membri.
Questi nuovi sistemi di cooperazione sociale, nati per far fronte alle difficoltà della crisi e divenuti ora ingranaggio di un nuovo motore nazionale. Nasce un nuovo modo di fare sviluppo, condiviso, adatto al territorio e rispettoso di esso, a spreco zero perché rispondente alla domanda e sopratutto inclusivo e sostenibile.
Di tutto ciò se ne è discusso alla presenza di rappresentanti ministeriali, amministratori locali, docenti universitari, ricercatori e imprenditori.
Le conclusioni sono state affidate a Nicola Chionetti Delegato Anci Agricoltura e promozione delle tipicità che ha evidenziato come questo evento rappresenti l’esordio di Anci su alcune tematiche, in particolare su quelle legate all’agricoltura sociale. “Proseguiamo l’approfondimento su quanto è stato sul portato avanti sul complesso tema del recupero del cibo e sugli sprechi alimentari legato alla realtà campana”. Così ha dichiarato Chionetti. “Credo che ci sia stata la possibilità per noi di Anci – conclude il Delegato – di circoscrivere alcune aree di intervento, stiamo infatti attivando una proficua collaborazione sia con il MIPAF riguardo la legge relativa all’agricoltura sociale sia con le università e le imprese sui temi legati all’impresa privata, alla sostenibilità economica e all’innovazione sociale”. (com/vs)