- Ottobre 12, 2016
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Assemblea piccoli Comuni – Amministratori: “Usciti dall’angolo, ora ripartenza sulla base delle riforme”
BARI - "Se la questione dei piccoli Comuni non si imporra' definitivamente come tema centrale d...BARI – "Se la questione dei piccoli Comuni non si imporra’ definitivamente come tema centrale del Paese, andremo incontro ad una situazione che tra pochi anni vedra’ sempre più aree desertiche, a fronte di aree sempre piu’ urbanizzate". I recenti e drammatici eventi che hanno colpito il centro Italia ne sono una dolorosa testimonianza. E’ l’allarme lanciato dal presidente del Consiglio nazionale dell’Anci, Enzo Bianco, a conclusione dei lavori dell’Assemblea annuale dei piccoli Comuni alla Fiera del Levante di Bari".
L’assemblea nazionale degli amministratori dei Comuni con meno di 5 mila abitanti e’ stata anche occasione per fare un bilancio dell’attività degli ultimi anni: Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e delegato ANCI alle riforme, è convinto che “questo possa essere un anno di ripartenza per i piccoli Comuni, grazie al proficuo lavoro svolto fin qui: siamo usciti dall’angolo, scongiurando il rischio che contro i piccoli Comuni potesse sollevarsi una canea ideologica basata sull’idea di un’inutile quanto non proficuo abolizione. Oggi, grazie anche all’impegno dell’Anci, il Parlamento ha approvato una legge che di certo non ci dà sufficienti garanzie, ma indubbiamente costituisce un appiglio normativo importante rispetto alle nostre istanze. Inoltre – aggiunge Ricci – abbiamo convinto governo e Parlamento che la legge sull’associazionismo è sbagliata. E abbiamo proposto un’alternativa valida, l’unica al momento in campo, che prevede l’aggregazione di tutti i Comuni, non solo di quelli piccoli, ma per 3 funzioni, sulla base dell’autonomia degli amministratori nel delimitare il proprio ambito e rendere realmente efficaci i processi associativi”.
Una proposta, aggiunge il coordinatore nazionale delle Unioni di Comuni, Dimitri Tasso, “che parte anche dalla considerazione che non si risolvono i problemi dei territori fondendo i Comuni: abbiamo assistito ultimamente a ben 70 fusioni – argomenta Tasso – e la consapevolezza che ne è venuta fuori consiste nel fatto che in alcuni casi, senza modifiche alla attuale normativa, si corre il rischio di non aiutare i piccoli Comuni, ma di affossarli definitivamente”.
Massimo Castelli, coordinatore nazionale dei piccoli Comuni, torna sul rischio di desertificazione: “Non possiamo permetterci intere aree del Paese desertificate – afferma – e dobbiamo continuare a batterci affinché i servizi restino sui territori, come proponiamo con la Carta di Cerignale. Quel che è certo – conclude – è che non si risolve il problema eliminando 5 mila Comuni per poi dar vita a 5 mila frazioni”. (mv)