• Ottobre 11, 2016
di anci_admin

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Libri – Avvistamenti, la socialità non è solo shopping

di Filippo La Porta Siamo certi di  dover rimpiangere la città classica, densa di memor...

di Filippo La Porta
Siamo certi di  dover rimpiangere la città classica, densa di memoria storica? Quodlibet ripropone tre saggi di un protagonista dell’architettura – l’olandese Rem Koolhaas – degli anni ’90, di impervia lettura ma destinati a far discutere ancora oggi: Junkspace (pp.132, euro 13,50) trad G.Mastrigli. Koolhaas, già autore di Delirious  New York(1978), celebrazione della formazione spontanea della metropoli american (più perfetta di ogni pianificazione del modernismo),  continua la sua polemica con la cultura architettonica del ‘900. . Lungi dal denunciare, come fa Marc Augé, l’espansione dei non-luoghi, tende anzi a difenderli, provocatoriamente. Nel saggio sulla “Città Generica”, quasi un manifesto del postmoderno: questa è descritta come una città “liberata dalla schiavitù del centro, dalla camicia di forza dell’identità”, una città comoda e superficiale, senza storia, verticale (con molti grattacieli, che ovunque se ne fregano del contesto) e autostradale (ai pedoni sono riservati percorsi sopraelevati), con edifici ad aria condizionata (nata negli Stati Uniti oggi sta diventando asiatica e tropicale). Ora, non sappiamo se questa utopia urbanistica sia davvero desiderabile, o se a volte Koolhaas si sia fatto prendere la mano , da uno stile saggistico  molto letterario. Riconoscendo che la critica al razionalismo novecentesco è spesso fondata, però  l’idea che l’unica attività possibile nella Città Generica sia fare acquisti non ci sembra il massimo della socialità e della natura relazionale dell’esperienza umana.