• Luglio 6, 2016
di anci_admin

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Nuovo codice appalti – Merloni (Anac): “La vera sfida è ragionare in termini di sistema”

“Il cambiamento nel settore appalti si inquadra nella nuova politica che ci arriva dalla Diret...

“Il cambiamento nel settore appalti si inquadra nella nuova politica che ci arriva dalla Direttiva europea sul tema che ci chiede un passo cambio di passo e devo dire che da parte del sistema amministrativo italiano si registra una risposta positiva nonostante l’effetto dei patti di stabilità, per citare solo un esempio, è stato drammatico per tutti i Comuni a prescindere dalle dimensione”. Lo ha detto il professor Francesco Merloni, consigliere Anac intervenendo al seminario Anci “Il nuovo Codice degli appalti: cosa cambia per i Comuni” svoltosi questa mattina presso la sede dell’Associazione.
Per Merloni, la questione principale sulla quale Anci e Comuni devono concentrarsi è la qualificazione delle stazioni appaltanti. Una riforma che definisce “grande perché che potrebbe consentirci di fare ciò che non si è realizzato in termini di riforma del sistema amministrativo” giacché presuppone “l’idea della qualificazione delle stazioni appaltanti” sottintendendo che “le amministrazioni si dotino di capacità di gestione ampie che spesso la Pubblica amministrazione ha perso”. Ad oggi, “l’idea che sembra ormai consolidata – ha detto Merloni – è quella di una qualificazione per livelli che consente appunto alle stazioni appaltanti di aspirare a conseguire superiori ambienti di specializzazione”.
Il Consigliere Anac ha poi fatto un passaggio sulle Centrali di Committenza, puntando l’attenzione sulla necessità di “pensare ad un sistema in cui le forme di associazione  consentano di metter insieme in maniera a-tecnica realtà che vanno da piccoli comuni già unificati a Comuni capoluogo o Comuni non capoluogo o ancora Comuni capoluogo e Provincie o Comuni capoluogo e Città metropolitane. Poiché la vera sfida – precisa – è ragionare sempre in termini di sistema, cosicché il mondo delle autonomie locali rivendichi a se il diritto di fare bene il lavoro di governo del territorio. Capacità di governo – sottolinea – che dobbiamo conseguire attraverso le più diverse forme aggregative per arrivare a realtà amministrative realmente capaci”. (fdm)