• Giugno 22, 2016
di anci_admin

Notizie

Forum gestioni associate – Ricci: “Si passi alla logica bacini omogenei, soluzione a breve primalegge stabilità”

“Passare dalla logica dell’aggregazione secondo il criterio demografico a quella per bac...

“Passare dalla logica dell’aggregazione secondo il criterio demografico a quella per bacini omogenei, lasciando ai sindaci sul territorio la scelta delle funzioni da mettere insieme che dovranno, almeno in partenza, essere solo tre”. Il tutto “estendendo la logica dell’associazionismo a tutti i Comuni italiani, non soltanto a quelli con meno di 5 mila abitanti”, ed arrivando ad "una soluzione condivisa entro la prossima legge di stabilità”. Lo ha sottolineato Matteo Ricci, sindaco di Pesaro, vice presidente Anci e delegato Politiche istituzionali e Riforme, illustrando il cuore della proposta Anci di autoriforma territoriale, in apertura del Forum sulle gestioni associate organizzato dall’Associazione presso la sua sede nazionale.
Ricci, dopo aver ricordato come la riforma che obbliga i piccoli Comuni a mettere insieme almeno nove funzioni “rischia di aggravare i problemi invece di risolverli”, ha evidenziato come il “tema dell’aggregazione comunale non riguarda solo i piccoli centri”. E questo “soprattutto nel momento in cui si affronta una riforma che andrà a svuotare il potere delle province che potrebbero persino scomparire dalla Carta Costituzionale”. Per il vice presidente Anci, allo “svuotamento dei livelli di intermedi di governance territoriale non potrà che corrispondere il rafforzamento del ruolo dei Comuni, a meno che non si voglia attribuire alle Regioni poteri gestionali cosa – ha precisato – del tutto contraria alla logica della sussidiarietà secondo cui i servizi devono essere gestiti dagli enti più vicini ai cittadini, appunto i Comuni”.
Ma come dovranno essere individuati nei territori i bacini omogenei chiamati ad associare le funzioni fondamentali? Il vice presidente Anci ha spiegato che saranno i sindaci “chiamati a collaborare all’interno delle nuove aree vaste che prenderanno il posto delle province a definire questi nuovi assetti sulla base di dati morfologici, geografici o socio economici”. I bacini “dovranno aggregare almeno tre funzioni, per non ingessare subito la loro funzionalità e partendo dalle funzioni di scuola e trasporti estendersi ad altre funzioni”, ha spiegato il sindaco di Pesaro.
In ogni caso Anci auspica una soluzione a breve, di certo entro la prossima legge di stabilità. “Un quadro condiviso di regole è assolutamente necessario anche perché – ha sottolineato ancora il vice presidente – sul terreno assistiamo ad un panorama regionale alquanto frammentato, con Regioni che hanno legiferato in modo diverso ed altre che non lo hanno fatto”. Serve insomma “una regia nazionale”, così come sono “ben attesi tutti gli incentivi economici, nazionali o regionali che possano accompagnare questo percorso. Ma se saltiamo l’appuntamento della prossima legge di stabilità rischiamo di ripiombare nuovamente nella logica delle proroghe che – ha concluso Ricci – non favorirà l’esigenza di innovare la governance che Anci condivide partendo però dal ruolo dei Comuni”. (gp)