- Maggio 31, 2016
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Anci Abruzzo – Ieri a Tollo convegno sulla vocazione produttiva del territorio
Si è svolto ieri a Tollo, in provincia di Chieti, il convegno organizzato da Anci Abruzzo sul...Si è svolto ieri a Tollo, in provincia di Chieti, il convegno organizzato da Anci Abruzzo sulla vocazione produttiva del territorio quale opportunità di sviluppo e coesione locale, con la presenza del coordinatore nazionale delle gestioni associate, Dimitri Tasso ed il direttore di Anci Abruzzo, Massimo Luciani.
È stata l’occasione per dibattere gli interessanti spunti del libro di Aldo Cilli "Ripensare il territorio. Rivalutazione dello spazio fisico per una nuova idea di coesione territoriale", con un occhio alle gestioni associate di Comuni. Nel testo, presentato in premessa dal presidente Anci Piero Fassino e dal presidente Anci Abruzzo Luciano Lapenna, i Comuni di minore dimensione sono individuati come strutture minime di coesione locale dalle quali ripartire nella ricerca di ambiti e spazi comuni. Il sindaco di Tollo, Angelo Radica, ha ben evidenziato le difficoltà incontrate in passato nella gestione delle Unioni tratteggiando le innumerevoli problematiche che i sindaci devono affrontare quotidianamente. L’assessore regionale Silvio Paolucci, pur confermando l’attenzione regionale alle tematiche dello sviluppo, della coesione e delle gestioni associate, ha ribadito che i tagli alle risorse non consentono un avvio di riforme così importanti. Senza investimenti iniziali importanti non si possono rimodulare servizi e gestioni e di questo gli organi centrali ne devono tenere conto.
Nel dibattito è emersa la forte preoccupazione dei sindaci dei comuni virtuosi per aggregazioni forzose che vedano sfumare il lavoro fin qui svolto per migliorare ed ottimizzare i servizi. Il coordinatore Tasso ha ribadito che sovente un freno all’associazionismo arriva proprio da chi ha ben operato negli anni. La paura del tutto legittima di vedersi portar via i benefici sudati negli anni da parte di coloro che nel tempo non hanno avuto le stesse attenzioni per i bilanci, anche solo per problemi congiunturali, è più forte dello stimolo di allargare gli orizzonti della propria comunità. Questo aspetto finora sottovalutato dovrà trovare attenzione nella rimodulazione della normativa sulle gestioni associate prevedendo, ove possibile, misure perequative per riportare sullo stesso piano i comuni che affrontano i nuovi percorsi associativi. L’auspicio ovviamente è quello che non si attenda la fine dell’anno per correre ai ripari, ma si affronti definitivamente il tema delle gestioni associate. (com/ef)