• Maggio 20, 2016
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Anci Giovani – Qel Sole24ore, a Torino, il laboratorio della scuola Anci su «Tecnologie civiche e dati aperti come strumenti di governo della complessità»

di Rossella Macchione (*) Si è svolto lo scorso mercoledì 18 maggio, presso la sede ...

di Rossella Macchione (*)
Si è svolto lo scorso mercoledì 18 maggio, presso la sede di "Rinascimenti Sociali" acceleratore di conoscenza e impresa ad impatto sociale nel pieno centro di Torino, il Laboratorio «Tecnologie civiche e dati aperti come strumenti di governo della complessità», organizzato dalla Scuola Anci per giovani amministratori, in collaborazione con Rena e con il supporto scientifico di TOP-IX, iniziativa co-finanziata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale. Questo momento formativo, in partenariato con la «Scuola di tecnologie civiche» in corso in questi giorni a Torino, aveva, principalmente, l’obiettivo di spiegare le tecnologie civiche e l’uso di dati aperti ai giovani amministratori d’Italia, per affrontare le sfide dei territori, con un’attenzione particolare alle applicazioni.
In una società fluida e sempre più complessa, l’utilizzo pervasivo delle tecnologie digitali sta cambiando il modo in cui si governano città e territori. Da un lato, si presentano nuove opportunità di trasparenza, collaborazione e partecipazione dall’altro, si perdono consolidati canali e registri di comunicazione e confronto. Le tecnologie non sono neutrali, influenzano il dialogo democratico, le politiche e le capacità di governo, modificano le relazioni tra pubblico e privato e le dinamiche evolutive di organizzazioni e comunità. Pertanto, è necessario che gli amministratori di oggi siano informati sulle opportunità che offrono e consapevoli del come utilizzarle.
Chi ha partecipato
L’avviso di selezione era, come al solito, rivolto a sindaci, assessori, presidenti di consiglio comunale, consiglieri comunali, presidenti, assessori e consiglieri di circoscrizione/municipio, presidenti e assessori di Unioni di Comuni in carica al momento della presentazione della domanda, con un’età massima di 36 anni e con un forte interesse e motivazione legati soprattutto al ruolo nell’ amministrazione.
Gli amministratori selezionati provenivano da quasi tutte le Regioni d’Italia: dalla Sicilia, al Trentino, dalla Liguria al Molise. L’aula era composta da 2 sindaci, 3 vice sindaci, 10 assessori, 20 consigliere comunali, 1 Presidente di consiglio comunale ed 1 consigliere municipale.
Come si è svolto il laboratorio
La giornata di approfondimento, suddivisa in due momenti, ha visto nel corso della mattinata il susseguirsi di interventi teorici e lezioni frontali, il pomeriggio impegnato con un workshop, in cui gli amministratori hanno lavorato in gruppo per apprendere teorie e tecniche ed applicarle ad un caso concreto.
Dopo una riflessione sull’evoluzione del modello Open Gov, un approfondimento sulla cultura dei dati e un’analisi dell’impatto che le Civic Tech hanno sui cittadini, il laboratorio, partendo dalle esigenze dei partecipanti e per un problema reale e urgente, ha affrontato il tema «fenomeni migratori» attraverso lo studio del caso «Open Migration» e la progettazione di nuove soluzioni. Si sono alternati: Alberto Cottica, autore, ricercatore, uno dei maggiori esperti in Europa di Open Gov, che ha spiegato perché l’open government, che sembra stia fallendo, in realtà è destinato a vincere; Lorenzo Benussi, del Consorzio Top-IX, ha parlato di cosa sono e come utilizzare dati aperti e tecnologie civiche; con Federico Morando, Synapta – Centro NEXA su Internet Società del Politecnico di Torino – il focus è stato «Open Data e trasparenza: indicazioni normative, buone pratiche e sviluppi futuri»; Antonella Napolitano, TechPresident – OpenMigration ha raccontato il caso openmigration.org, open data per i Migranti. Infine Maurizio Napolitano, della Fondazione Bruno Kessler, ha illustrato la nuova cultura dei dati pubblici, ovvero perché conoscere i dati per progettare servizi innovativi.
La sessione pomeridiana di «Open Data Lab» ha visto i giovani amministratori sporcarsi le mani, giocando con i dati. Partendo da un’esigenza reale riscontrata proprio dagli amministratori sui propri territori, i partecipanti – suddivisi in team e supportati dai docenti – hanno individuato un problema cercando una soluzione innovativa, attraverso l’utilizzo di determinati dati.
La collaborazione tra la Scuola Anci e la Scuola di tecnologie civiche, attualmente in corso, non è finita: 8 giovani amministratori, grazie anche alle borse di studio messe a disposizione da Anci, hanno deciso di continuare il percorso di approfondimento sulle tecnologie civiche e frequentare l’intero corso.
(*) Area Innovazione tecnologica, Attività Produttive, Cultura e Turismo, Politiche giovanili, Mobilità, Tpl, Energia, Coordinamento Cdr e Progetti europei Anci