- Maggio 16, 2016
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Amministratori indagati – Fassino a La7: “Partire da presunzione di innocenza o si consegna vita amministrativa a magistratura”
“Bisognerebbe partire dalla presunzione di innocenza e non di colpevolezza: un amministratore ...“Bisognerebbe partire dalla presunzione di innocenza e non di colpevolezza: un amministratore può ricevere un avviso di garanzia ma questo non vuol dire condanna automatica. Se così fosse significherebbe consegnare la vita amministrativa alla magistratura; è ovvio che in caso di condanna il discorso sarebbe diverso e si dovrebbero trarre le dovute conseguenze”. Così il presidente dell’Anci e sindaco di Torino, Piero Fassino, intervenuto questa mattina alla trasmissione Coffee Break in onda su La7.
"Nel nostro ordinamento – ha spiegato Fassino – c’è tutta una serie di figure di reato che vanno chiarite: come ad esempio l’abuso d’ufficio che, data la jungla di regolamenti e norme in cui un amministratore deve districarsi, può cogliere anche il più onesto degli amministratori. E, ripeto, un avviso di garanzia non significa automaticamente aver intascato illecitamente soldi o essere colpevoli”.
Durante la puntata, a Fassino è stato anche chiesto un commento sul referendum costituzionale del prossimo ottobre su cui "Renzi ha scommesso molto", "e su questo conduce una battaglia in prima persona, ben sapendo che è un referendum sulla Costituzione, non su Renzi, e che l’oggetto del referendum è se cambiamo la Costituzione, non è se cambiamo Renzi". “Così come credo – ha continuato il presidente Anci – non sia corretto dire agli elettori che si vota per una cosa diversa di quella per cui si è chiamati alle urne. Certo, quando si vota in città importanti come Milano, Roma e Torino ci sono inevitabilmente delle influenze politiche ma a Torino chiedo un voto per me non pro o contro Renzi, poi dopo il voto ogni partito farà le sue riflessioni”.
Infine, sempre parlando della prossima tornata amministrativa, Fassino è intervenuto sull’eventualità di allungare il voto anche alla giornata di lunedì 6 giugno: “Se l’intenzione – ha detto – è favorire l’affluenza ai seggi, che tra l’altro uno dei principi cardine della democrazia, non ci vedo nulla di scandaloso. E poi ricordo che il voto si terrà a ridosso del lungo ponte del 2 giugno ed essendo stata decisa in ritardo la data delle elezioni, concedere una mattinata in più per votare potrebbe consentire di votare anche a quei molti cittadini che hanno già da tempo programmato dei giorni di vacanza”. (ef)