• Aprile 29, 2016
di anci_admin

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Anci Toscana – Ieri l’assemblea ordinaria più partecipata di sempre, Biffoni: “Anno molto positivo”

E’ stata l’assemblea ordinaria di Anci Toscana più partecipata di sempre, quella ...

E’ stata l’assemblea ordinaria di Anci Toscana più partecipata di sempre, quella che si è tenuta oggi al Saloncino delle Murate di Firenze: oltre 50 i Comuni rappresentati, a dimostrazione della volontà di condivisione e dell’interesse degli amministratori toscani verso l’Associazione. Sono state approvate le proposte di modifica dello statuto (scaricabili qui) e i bilanci consuntivo 2015 (qui) e preventivo 2016 (qui); infine si è discusso del percorso verso le nuove zone distretto socio-sanitarie (il documento è scaricabile qui).
“Si tratta di un passaggio molto importante per la vita dell’Associazione – spiega il presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni – I nostri bilanci sono in ordine e assolutamente sotto controllo, merito anche del lavoro fatto da Sara Biagiotti,  che mi ha preceduto alla presidenza, e dal segretario generale; riguardo lo statuto, le modifiche ci permettono finalmente di aprire le braccia in maniera definitiva a Uncem, Upi e Legautonomie, che trovano così dentro Anci la propria collocazione e il proprio modo di esprimersi;  infine, siamo arrivati a una buonissima proposta sulla riforma della legge sanitaria e le nuove zone-distretto, su cui tanto abbiamo lavorato e che è fortemente sentita dai sindaci; proposta che poi naturalmente sottoporremo al consiglio e alla giunta regionale”. "E’ stato un anno molto positivo – ha aggiunto Biffoni – in cui è stato svolto un grande lavoro per fare sempre di più di Anci Toscana la casa di tutti i Comuni della regione".
Durante l’assemblea, Biffoni ha anche avuto modo che confermare la posizione sulle fusioni dei Comuni. Ovvero che la proposta Anci sul riordino del sistema di governo locale, votata all’unanimità dai piccoli Comuni nell’assise nazionale di Cagliari e presentata successivamente al governo, non prevede in alcun modo la fusione obbligatoria ma restituisce il dovuto protagonismo ai sindaci. (com)