- Aprile 21, 2016
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#SGDonne – Boldrini: “Strada ancora lunga andiamo avanti insieme a tante donne che sono rimaste indietro”
“Grazie per aver voluto questo momento di riflessione su come cambia il potere grazie alle don...“Grazie per aver voluto questo momento di riflessione su come cambia il potere grazie alle donne. Oggi parliamo di questioni che ci impongono di fare un passo indietro. Il 2016 è l’anno in cui abbiamo il piacere di celebrare il 70esimo anniversario del voto alle donne. Prima del 1946 le donne erano solo mogli e madri perché così voleva il fascismo, le donne non potevano avere un ruolo sociale né politico. Quelle donne che ci portarono al voto purtroppo sono state dimenticate e per questo vi anticipo che proprio in occasione di questa celebrazione alla Camera dedica remo una sala alle donne per sottolineare la storia del percorso delle donne nelle istituzioni”. Lo ha detto la presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini intervenendo agli Stati generali delle Amministratrici in corso di svolgimento a Roma.
La presidente Boldrini ha poi elencato una serie di date fondamentali nel percorso di crescia ed emancipazione delle donne. “Solo nel 1981 è stato cancellato il delitto d’onore e il matrimonio riparatore – ha sottolineato – e abbiamo dovuto aspettare il 1996 perché lo stupro venisse considerato reato contro la persona e non contro la morale. Solo nel 1963 le donne poterono iniziare ad entrare in magistratura. Un altro spartiacque in cui c’è un prima e un dopo”.
“Molti indicatori – ha aggiunto la presidente della Camera – ci indicano che non è tempo di riposarsi, perché ancora c’è da fare anche se una buona notizia c’è ed è che in questo Parlamento le deputate e le senatrici sono il 30 per cento. E consapevole di questo dato importante ho fatto una serie di iniziative per sottolineare la presenza delle donne, in primis l’istituzione di un intergruppo donne per far dialogare le donne di diversi gruppi politici”.
Boldrini ha evidenziato nel suo intervento che “dove ci sono le donne ci può essere una politica diversa e quindi le donne devono imparare a non delegare ad altri quello che riguarda loro. Dobbiamo adoperaci per rimuovere gli ostacoli che ognuna di noi ha trovato nel suo percorso professionale per le altre donne e questa generosità – ha detto – è necessaria se vogliamo portare avanti questo cammino”.
E proprio parlando della rappresentanza femminile in politica, la presidente Boldrini si è dichiarata non propriamente a favore delle quote rosa ma, ha sottolineato l’importanza di questa “forzatura” perché così si è ottenuto un aumento della presenza delle donne nei consigli comunali ad esempio.
Un passaggio è stato fatto anche sull’importanza di questo percorso di emancipazione nel linguaggio. “Penso – ha detto – che questo percorso è importante ed è importante usare anche nel linguaggio il genere. Il linguaggio è rilevante denota la struttura di potere” e ha invitato tutti e tutte a “fare una riflessione su questo e a utilizzare termini come sindaca, assessora, ministra. Questo stabilisce un principio di ugualità e parità che verrebbe meno se accettassimo la mascolinizzazione”.
“Bisogna riconoscere alle donne quello che è delle donne – ha concluso il presidente Boldrini – e l’eguaglianza sarà tale quando tutte le donne riusciranno a raggiungerla. Abbiamo accanto a noi tre quarti di donne nel mondo che non hanno diritti. Dobbiamo combattere con loro per migliorare la loro condizione. La strada è ancora lunga ma riusciremo a portarla avanti insieme a tante donne che sono rimaste indietro”. (fdm)