- Aprile 19, 2016
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Piccoli Comuni – Da Montecchio (Tr) i sindaci raccolgono la sfida: “Pronti al confronto ma vogliamo poter scegliere”
Grande affluenza di sindaci, amministratori e cittadini che hanno partecipato ieri sera a Montecchio...Grande affluenza di sindaci, amministratori e cittadini che hanno partecipato ieri sera a Montecchio (Tr) all’iniziativa “Piccoli comuni al centro della Governance locale”, organizzata da Anci Umbria che, in una nota, ribadisce il forte segnale dell’interesse e della preoccupazione che, ormai da tempo, coinvolge i piccoli e medi comuni, oltre a quelli montani. “I piccoli Comuni – ha detto Federico Gori coordinatore piccoli Comuni di Anci Umbria – sono la spina dorsale del Paese e colonna portante dell’economia e dello sviluppo del territorio”, soffermandosi sull’importanza del ruolo che i piccoli comuni hanno nella caratterizzazione di quello che è Il Bel Paese Italia, evidenziando le difficoltà che gli amministratori a diretto contatto con i cittadini vivono ogni giorno.
Alla presenza del sottosegretario all’Interno Gianpiero Bocci, è stata poi la volta dei rappresentanti di Anci nazionale Massimo Castelli e il vicepresidente Matteo Ricci, rispettivamente con delega ai Piccoli Comuni ed alle Riforme Istituzionali, che da parte loro hanno ribadito la necessità dello sviluppo di politiche serie nei confronti dei piccoli comuni, sottolineando come la nuova riforma sulle funzioni associate sia incompleta e come sia assolutamente necessario rafforzare tutti i Comuni. I Comuni devono battersi e i loro amministratori, per definizione, non devono essere conservatori, si devono concentrare le necessità ai servizi essenziali.
Di qui la proposta di Anci al Governo: utilizzare il criterio del bacino omogeneo, per motivi storici, morfologici ed economici, e non quello demografico. Si dovrebbero scegliere tre funzioni fondamentali da associare, con meccanismi di premialità e semplificazione. I bacini omogenei potrebbero essere la dimensione ottimale per svolgere la funzione legislativa e di programmazione. All’interno di questo percorso, ove vi siano le condizioni e siano volute dai Comuni e dai cittadini, potranno anche realizzarsi le fusioni.
Presenti anche i presidenti delle Province di Perugia e Terni, Mismetti e Di Girolamo che hanno evidenziato la difficilissima situazione, non solo finanziaria, nella quale si trovano da due anni a questa parte, chiedendo che gli sia garantito di poter lavorare in un clima di serenità e di poter contare sulla solidarietà istituzionale. Anche le Province o Aree vaste saranno sempre più a disposizione dei Comuni anche come stazioni appaltanti, ma anche loro hanno ribadito la necessità di politiche comuni di sviluppo e di semplificazione. Anche la voce dei Comuni montani si è fatta sentire attraverso il Sindaco di Vallo di Nera Agnese Benedetti: “I Comuni della montagna hanno sempre garantito la democrazia e la cura dei territori, non siamo contrari all’associazionismo, ma vorremmo dignità, vogliamo poter scegliere”.
La Regione Umbria nella persona dell’assessore Bartolini non ha nascosto le difficoltà che ci sono anche a livello regionale in quanto, anche la situazione risulta a suo modo indecifrabile, e non solo a causa della riforma delle Province. È stata comunque manifestata da parte di Palazzo Donini l’idea che vada rispettata l’autonomia decisionale dei Comuni e questi ultimi, quindi, vengono invitati ad avviare un dibattito.
Il sottosegretario Gianpiero Bocci, ha dichiarato la disponibilità da parte del ministero dell’Interno ad accogliere la proposta di Anci e ha ribadito quanto ormai sia fondamentale avviare in fretta il cambiamento. Il lavoro è uno dei nodi centrali per mantenere in piedi i territori e i piccoli Enti. Bocci ha inoltre evidenziato il fatto che se dai sindaci arriveranno progetti concreti e chiari saranno certamente accolti ed ha suggerito agli amministratori “Meno spesa corrente, più spesa per gli investimenti, cercate di individuare i nuovi bisogni e quindi individuate i nuovi strumenti da utilizzare”.
Il presidente Anci Umbria Francesco De Rebotti, ha raccolto l’invito della Regione e si è subito reso disponibile all’avvio di un confronto. “I Sindaci – ha dichiarato – sono preoccupati, devono essere messi in grado di lavorare serenamente. La burocrazia rende tutto più difficile e allunga tutti i tempi”. “Dobbiamo pensare a cosa possiamo fare noi per i nostri territori e cosa può fare la Regione, dobbiamo arrivare a poter assicurare servizi di qualità ed eccellenza, e in questo modo garantire un vero e importante contributo al nostro Paese”. (com/ef)