- Aprile 15, 2016
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#ancigiovani2016 – Callipo: “Il Paese ha bisogno di noi, noi abbiamo bisogno di un Paese più moderno”
“Abbiamo deciso di metterci a servizio delle nostre comunità, e per questo dobbiamo ess...“Abbiamo deciso di metterci a servizio delle nostre comunità, e per questo dobbiamo essere messi nelle condizioni di svolgere al meglio il nostro lavoro. Il nostro Paese ha certamente bisogno di noi, e noi abbiamo bisogno di un Paese moderno , dove far maturare una nuova generazione di amministratori pubblici, che chiudano il tempo di una vocazione utilitaristica della politica, che ci appartiene sempre meno. Per farlo, dobbiamo recuperare il valore della nostra esperienza e del nostro entusiasmo. Questo, a mio parere, deve essere il primo obiettivo di questa Assemblea”. Lo afferma il coordinatore nazionale di ANCI Giovani, Gianluca Callipo, nel corso della VII Assemblea nazionale di ANCI Giovani a Trieste.
“Il contributo di ANCI Giovani – sostiene Callipo – sarà qualificante se partiremo dalle azioni e dalle esperienze che compiamo ogni giorno, da giovani amministratori. Abbiamo avviato la nostra esperienza negli anni più duri della vita economica e dei cambiamenti a livello nazionale internazionale – sottolinea Callipo – ma proprio per questo abbiamo dovuto affinare il nostro talento e la nostra originalità nel garantire un livello qualitativo importante della nostra vita amministrativa. E’ questa la nostra forza, da qui dobbiamo partire per sviluppare le nostre proposte alle istuzioni”.
E la priorità, secondo Callipo, consiste “nel rinnovare gli apparati burocratici dei nostri enti: non può esistere alcuna evoluzione, senza un’evoluzione parallela dei nostri apparati. E allora, dobbiamo partire innanzitutto dalla flessibilità, rispetto ai limiti rigidi per il turn over imposti dalle leggi nazionali. E serve al contempo – aggiunge Callipo – un meccanismo di premialità a favore degli esempi di eccellenza dei nostri apparati burocratici, che esistonio ma troppo spesso non vengono premiati”.
Infine, Callipo torna sulla “missione” degli amminstratori comunali italiani: “Troppo spesso siamo accomunati alla casta, e sappiamo che non è così. Quel che pretendiamo, però, è che di fronte alle troppe intimidazioni agli amministratori comunali, non ci si limiti alle semplici manifestazioni di solidarietà, che sono importanti, ma che da sole non bastano”. (mv)