• Aprile 14, 2016
di anci_admin

Comunicati Stampa Anci

Consumo suolo – Fassino, Parlamento approvi Ddl al più presto e inserisca competenze per Enti locali

 “Sempre più spesso le aree residuali e marginali che affiancano strade, autostrad...

 “Sempre più spesso le aree residuali e marginali che affiancano strade, autostrade e svincoli risultano abbandonate e degradate, trasformandosi in molti casi in vere e proprie discariche a cielo aperto. I progetti presentati oggi dalla Cassa dei geometri sono una prima risposta ma l’auspicio è che il disegno di legge sul consumo del suolo, che mi auguro il Parlamento approvi al più presto, contenga norme adeguate anche per le strade di competenza regionale e comunale, per permettere anche agli Enti locali di contribuire a rendere queste aree dignitose, sicure e utilizzabili”. Così il Presidente dell’ANCI Piero Fassino, intervenendo questa mattina all’evento di presentazione dei progetti per la valorizzazione economica e ambientali degli spazi adiacenti agli svincoli stradali, organizzato dalla Casse dei geometri presso la biblioteca del Senato
“E’ indubbio – ha affermato Fassino – che le aree di cui si parla oggi debbano essere recuperate, magari utilizzandole per impianti di energia rinnovabile, come fotovoltaico o solare. Ma una delle azioni principali da mettere in atto riguarda il loro decoro e la loro pulizia. Per far questo serve perciò che nel Ddl sul riordino del suolo vengano inserite norme che dicano con chiarezza a chi spetta l’onere di pulire tali zone e come procedere per tenerle in sicurezza. Senza questi accorgimenti – ha sottolineato – il rischio è che dopo sei mesi l’area in questione torni nel degrado e nel disuso vanificando lavoro e impegno”.
Per quanto riguarda l’impegno che i Comuni possono mettere in campo, il presidente ANCI ha annunciato alla platea intervenuta “la promozione a livello locale di quanto la Cassa dei geometri ci presenta oggi per stimolare i Comuni stessi a perseguire la strada del recupero delle zone di loro competenza che sono tantissime, pari se non superiore a quella dello Stato: si pensi che solo a Torino parliamo di 3500 strade con relative aree residuali”. Inoltre “potrebbe essere percorribile la strada di singoli protocolli con le Regioni – ha concluso il Presidente Fassino – per capire dove e come intervenire”.