• Aprile 11, 2016
di anci_admin

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Anci Lombardia – Due giorni a Bruxelles su fondi Ue, Scanagatti: “Ai Comuni strumenti adeguati di accesso”

I cambiamenti istituzionali e le loro ripercussioni sulle capacità dei comuni di accedere ai ...

I cambiamenti istituzionali e le loro ripercussioni sulle capacità dei comuni di accedere ai fondi europei sono i temi dibattuti nell’incontro di apertura  della due giorni di ANCI Lombardia al Comitato delle Regioni di Bruxelles.
Per il presidente di Anci Lombardia Roberto Scanagatti "il tema fondamentale è quello di permettere ai comuni di entrare in modo più forte nel contesto delle politiche europee, da considerare non solo in funzione dei finanziamenti, ma in un’ottica più generale". In questo ambito "la questione del riassetto istituzionale e del ruolo dei comuni rende necessario fornire ai comuni strumenti per muoversi concretamente".
Il presidente del dipartimento Europa di Anci Lombardia, Francesco Brendolise, considerando i nuovi assetti territoriali, ha indicato nel modello SEAV – Servizio Europeo di Area Vasta -, lo strumento che "ci permette di rivolgere l’attenzione a un territorio complesso come il nostro, perché sviluppa le politiche europee locali secondo una dimensione nuova".
Al confronto ha preso parte Leonardo Domenici, Presidente di Cittalia – Anci, che ha posto la questione della valutazione delle politiche europee, perché in Italia rimangono delle "differenze sostanziali nell’accesso ai fondi europei tra il centro nord e sud ed è un fatto evidente che alcune città del sud sono completamente assenti da questi programmi". In questo quadro é però confortante la notizia che "la gestione associata delle politiche europee migliora la performance dei comuni", come dichiara Domenici.
Alla giornata europea di Anci Lombardia è intervenuta anche Micaela Fanelli, Coordinatrice della delegazione Anci al Comitato delle Regioni, che ha sostenuto come "il ruolo dei comuni deve crescere, perché è ormai acclarato che le città e le aree urbane contribuiscono in modo decisivo alla formazione del pil nazionale. Per questa evidenza, anche in vista della futura Carta di Amsterdam sulla programmazione degli investimenti dei prossimi 7 anni, sosterremo che le politiche di coesione territoriale spostino il loro baricentro sulle città". (com)