• Marzo 30, 2016
di anci_admin

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Chiusura uffici postali – Mottinelli (comm. Montagna Anci): “Si ascoltino le istanze dei Comuni”

Poste dovrà rivedere con il Governo il suo piano di tagli dei servizi e in particolare il pun...

Poste dovrà rivedere con il Governo il suo piano di tagli dei servizi e in particolare il punto relativo alla distribuzione della corrispondenza in 5.200 Comuni italiani, per la maggior parte di minori dimensioni demografiche. E’ quanto ha dichiarato il ministro delle Autonomie e degli Affari regionali, Enrico Costa ai rappresentanti di Anci e Regioni nel corso della Conferenza Unificata che si è tenuta a Roma nei giorni scorsi.
"Un impegno, quello del ministro Costa – ha dichiarato Pier Luigi Mottinelli, presidente della commissione Montagna Anci e della Provincia di Brescia – che vuole garantire i servizi sul territorio. Mi unisco alle dichiarazioni espresse da altri rappresentanti degli Enti locali quando sostengono l’impossibilità di continuare a ridurre i servizi nelle zone che vengono ritenute poco remunerative senza peraltro valutare eventuali alternative con i Sindaci dei Comuni interessati”.
Appena conosciuto il Piano di riorganizzazione delle Poste, il Presidente Mottinelli aveva subito incontrato, in particolare, i Comuni bresciani interessati dalla chiusura e dalla razionalizzazione degli uffici postali oltre ai dirigenti bresciani e regionali di Poste Italiane.
“In queste aree – sottolinea – la preoccupazione è sempre stata legata soprattutto ai Comuni delle Valli, dove i tagli penalizzano utenti già disagiati per le criticità che presentano i territori montani’’.
"La necessità di risparmiare per Poste Italiane – afferma Mottinelli – non può penalizzare un servizio, prezioso soprattutto a chi vive in montagna. Si deve tenere in seria e doverosa considerazione la situazione geografica e orografica dei singoli territori interessati dal piano di razionalizzazione nonché le proposte che dai Comuni interessati giungono. Serve ora concertazione, occorre che ogni Istituzione intervenga; è necessario – conclude il rappresentante Anci – che Poste ridiscuta le sue decisioni con il Governo e con gli Enti Locali”. (com)