• Febbraio 8, 2016
di anci_admin

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Islam – A Firenze il primo patto di cittadinanza in Italia, Nardella: “Il nostro Comune nemico è l’ignoranza”

Un "patto di cittadinanza" che promuova i valori della convivenza, della conoscenza e del ...

Un "patto di cittadinanza" che promuova i valori della convivenza, della conoscenza e del rispetto reciproci. E’ quello firmato oggi, in Palazzo Vecchio, dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, e dall’imam di Firenze, Izzedin Elzir, presidente dell’Ucoii, primo esempio di accordo di questo tipo in Italia.
L’idea del patto nasce dall’onda emotiva degli attentati di Parigi, ha ricordato Nardella, e muove da "tanto lavoro già fatto in questi anni: penso alla Consulta per il dialogo interreligioso, istituita nel 2009, o alla costituenda Scuola fiorentina per il dialogo interreligioso e multiculturale. Lo scorso anno ho consegnato il Fiorino d’oro ai rappresentanti delle tre comunità religiose monoteiste, cattolica, ebraica e musulmana, e ho partecipato tra l’altro anche al Ramadan".
"Non basta – ha affermato Nardella – sostenere che tutti devono rispettare le regole: questo è scontato. Noi dobbiamo fare un passo in più, dobbiamo creare i presupposti di una vera convivenza nel rispetto delle differenze e nella convinzione che queste ci possono arricchire".
"Una convivenza vera non significa vivere ognuno la propria vita separatamente, ma confrontarsi, conoscersi, rispettarsi, senza ghetti", ha spiegato Nardella. "La comunità islamica – ha sottolineato il sindaco – è il nostro più grande alleato contro il terrorismo. Non dimentichiamo che invece il nostro più grande nemico è l’ignoranza e la non conoscenza dell’altro".
Il patto parte dal riconoscimento dei valori della Costituzione italiana nella quale "ci riconosciamo tutti" e sottolinea come "la costruzione di una cittadinanza condivisa sia elemento fondante per abbattere i muri della diffidenza, della paura e dello scontro".
"Firenze – è scritto nel patto – è la nostra città e con lei condividiamo il presente e il futuro". Il patto propone un coordinamento permanente tra la comunità islamica, i luoghi di culto musulmani e la città con ”iniziative volte a promuovere la conoscenza della lingua e della cultura italiana e i principi del nostro ordinamento culturale, da realizzare anche nei centri culturali e nei luoghi di culto". (com/gp)