• Dicembre 1, 2015
di anci_admin

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Pubblicità sessista – Carfagna: “Fondamentale controllo attento e costante sul territorio”

Il messaggio inviato dall'onorevole Mara Carfagna ai partecipanti all'iniziativa pubblica Anci Iap ...

Il messaggio inviato dall’onorevole Mara Carfagna ai partecipanti all’iniziativa pubblica Anci Iap
Carissimi tutti,
nel porgervi i miei saluti vorrei scusarmi con voi, ma impegni in Aula mi hanno impedito di raggiungervi.
L’argomento affrontato oggi è particolarmente serio e delicato.  I mezzi di comunicazione e il marketing, infatti, possono avere un ruolo importante nella lotta contro gli stereotipi di genere, sono preziosi alleati per valorizzare la figura femminile nella sua complessità e molteplicità e dare un’ immagine corretta del ruolo delle donne nella società.  La pubblicità, nello specifico, è ogni giorno di più uno strumento che ha un fulmineo impatto su tutta la società civile, sull’immaginario e sui criteri di riferimento, maschili e femminili. Bambini e bambine crescono bombardati dei messaggi pubblicitari. E’ dunque fondamentale, che una delle forme di comunicazione per eccellenza, faccia passare i messaggi “giusti”.
Per questo è fondamentale battersi per impedire che la figura della donna venga strumentalizzata ed usata con doppi sensi e allusioni, che spesso sfociano nel cattivo gusto e che sono lesive della dignità e del ruolo femminile.
Durante i miei anni alla guida del Ministero per le Pario Opportunità mi sono battuta per tentare di limitare il dilagare delle pubblicità sessiste.
E’ stato firmato a gennaio del 2011 un protocollo d’intesa tra il Ministero e lo Iap, un protocollo che aveva il fine ultimo di rendere più efficace la collaborazione nel controllo e nel ritiro delle pubblicità offensive e volgari.
Con la sottoscrizione del Protocollo, le parti si impegnavano a collaborare affinché gli operatori di pubblicità adottassero modelli di comunicazione commerciale che non contenessero immagini o rappresentazioni di violenza, tutelassero la dignità delle persone, rispettassero il principio di pari opportunità e di non discriminazione, fossero attenti alla rappresentazione dei generi.
Questa “proibizione” se da un lato poteva riecheggiare una possibile censura, che è negata nella nostra Costituzione, rispondeva al tempo stesso all’esigenza di intervenire in maniera immediata ed efficace quando c’era un messaggio palesemente volgare che coinvolge la dignità e il corpo delle donne.
E’ di importanza cruciale che vi sia un controllo attento e costante sul territorio, che gli stessi cittadini si faccino promotori di segnalazioni, che poi vanno verificate ed accertate dalle autorità preposte. Ma noto con grande piacere che molti comuni italiani si stanno muovendo con decisione per regolamentare e contrastare le pubblicità sessiste.
Non è finto moralismo, non è essere bigotti o poco aperti è semplicemente buon senso e buon gusto.
Denunciamo sempre con sdegno e dolore i casi di femminicidio, le violenze che subiscono le donne ma per combattere queste, che sono vere e proprie piaghe sociali, serve agire a livelli differenti. Uno di questi livelli è proprio la giusta rappresentazione della donna in tutte le sue immagini. Iniziando dalle campagne pubblicitarie.