• Marzo 8, 2013
di anci_admin

8 Marzo

Ilaria Bugetti

di Francesca Romagnoli “Non pensiamo alla ricorrenza dell’8 marzo come ad una festa, m...
Ilaria Bugetti

di Francesca Romagnoli
“Non pensiamo alla ricorrenza dell’8 marzo come ad una festa, ma come ad una giornata nazionale di riflessione e confronto che coinvolga la società civile e la politica, le donne e gli uomini su un tema di grande attualità, quello della pari dignità ed uguaglianza sostanziale tra i due generi”. 
Così Ilaria Bugetti, sindaca di Cantagallo (PO), delegata Anci al Servizio Civile e membro della Commissione Pari opportunità, a poche ore dalla manifestazione Italiane e nuove italiane per l’Italia, organizzata a Roma dalla Fondazione Nilde Iotti con il patrocinio dell’Anci.
Analizzando la condizione delle donne nel nostro Paese ha detto: “molto è cambiato ma molto deve ancora cambiare. Le figure femminili impegnate in politica e nella società civile, donne che amministrano, che lavorano, che studiano, che insegnano, che producono e al tempo stesso sostengono le loro famiglie e le componenti più fragili delle nostre società con il lavoro di cura, hanno dimostrato di essere parte attiva del sistema Paese. Sono donne capaci e impegnate, ma anche donne stanche dello stato in cui sono ridotti i termini della condizione femminile”. E ha aggiunto: “come amministratore locale sono preoccupata per la limitata rappresentanza femminile in politica. Può sembrare banale dirlo, ma la scarsa presenza delle donne nel governo, statale o territoriale che sia, è anche sottorappresentazione dei bisogni femminili, delle istanze sociali delle famiglie e delle fasce più deboli.” Quindi ha lanciato un auspicio: “La giornata dell’8 marzo rappresenti dunque il simbolo di quel cambiamento cui tutte aspiriamo, tanto in politica quanto nella società civile: c’è bisogno innanzitutto di una nuova prospettiva culturale che rilanci la dialettica della politica del rispetto delle regole e dei diritti, di quei principi improntati a criteri di parità ed uguaglianza tra uomini e donne. Ma servono anche politiche in grado di limitare lo squilibrio di genere in qualsiasi ambito si manifesti”.
Secondo Bugetti “deporre una corona di mimose e alloro al Sacello del Milite Ignoto è un gesto simbolico in un luogo significativo per la nostra Repubblica. Che a compierlo siano amministratrici locali e giovani immigrate di seconda generazione – ha detto – lo rende ancora più significativo, un gesto di cittadinanza che è promessa di pari dignità e uguali diritti.
L’iniziativa Italiane e nuove italiane per l’Italia – ha precisato la sindaca – lancia un messaggio di apertura e porta con sé l’augurio che il nostro Paese possa sempre più essere un Paese di ospitalità e integrazione, consapevole che la società si è andata arricchendo e trasformando anche grazie alla presenza di nuovi cittadini che portano in dote sentimenti, pensieri e valori provenienti da storie e culture diverse e che partecipano alla vita delle nostre comunità e alla crescita della nostra Repubblica. E’ attraverso la diversità, sia essa storica, culturale o di genere, che una nazione diventa più ricca. Ed è per questo – ha concluso Bugetti – che lancio un appello affinchè le donne, i giovani e gli immigrati diventino la priorità dell’agenda dei candidati impegnati a innovare e riformare il Paese”.