• Novembre 20, 2015
di anci_admin

Comunicati Stampa Anci

Minori stranieri non accompagnati – Biffoni: “Si va verso messa a sistema, ora intervenire per integrazione scolastica”

“Dopo anni di oggettiva confusione e criticità il tema dell’accoglienza dei minor...

“Dopo anni di oggettiva confusione e criticità il tema dell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati sembra andare a regime e le risorse stanziate nella legge di Stabilità, che portano complessivamente a 80 i milioni di euro dedicati, sono estremamente importanti. Ora bisogna dare ulteriori muscoli a questa messa a sistema, prevedendo nei decreti attuativi della ‘Buona scuola’ una norma che favorisca l’accompagnamento e l’integrazione dei minori stranieri non accompagnati: dal successo scolastico di questi ragazzi può arrivare una nuova opportunità per loro e per le nostre comunità”. Così il sindaco di Prato e delegato Anci all’Immigrazione, Matteo Biffoni, che questa mattina ha partecipato al convegno "Bambini adolescenti migranti: quale protezione e accoglienza?", organizzato a Roma presso la Sala Polifunzionale della presidenza del Consiglio in occasione della Giornata Internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
“Occasioni come questa – ha detto Biffoni a margine dell’evento a cui ha partecipato anche il presidente del Senato Pietro Grasso  – sono fondamentali per parlare di quei diritti e di quelle situazioni che noi sindaci per primi viviamo quotidianamente nelle nostre città. Allo stato attuale – ha continuato – siamo in una fase ben avviata di un fenomeno che non può essere più trattato come emergenza. Dopo l’accordo in Unificata del luglio 2014, ora la legge di Stabilità offre un nuovo impulso che tutti, a partire dai sindaci, devono raccogliere puntando forte sul sistema Sprar che deve diventare regolarità”.
Biffoni ha poi ricordato come “il 90% dei ragazzi che arrivano da noi ha tra i 15 e i 18 anni mentre il restante 10% ha meno di 14 anni. E’ indubbio, quindi, che puntare sulla scuola diventa una priorità assoluta affinché questi ragazzi, senza l’apporto della famiglia, possano trovare nella scuola quel conforto e trampolino di lancio per integrarsi e crescere. E non dobbiamo dimenticare – ha aggiunto e concluso il delegato Anci – quanti nostri padri e nonni, da migranti o sopravvissuti alla guerra, hanno dato al nostro paese e alle nazioni che li hanno accolti con la loro ‘fame’ e voglia di riscatto”. (ef)