- Ottobre 13, 2015
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Turismo – Da Rimini le proposte della Commissione Anci per rilanciare il settore
Sostenibilità della filiera turistica, ordine nella classificazione alberghiera, investimenti...Sostenibilità della filiera turistica, ordine nella classificazione alberghiera, investimenti nei servizi del turismo balneare, necessità di un intervento importante sul sistema dei trasporti. E poi l’annosa questione della direttiva cosiddetta Bolkestein e le proposte che i Comuni presenteranno all’Enit. Sono questi i temi principali affrontati lo scorso venerdì a Rimini, dove si è riunita per la prima volta la Commissione Turismo dell’Anci per fare il punto della situazione in cui versa il settore e sviluppare una proposta da presentare la governo. A presenziare ai lavori sono stati il delegato Anci alla materia, il sindaco di Rimini Andrea Gnassi e il neo presidente della Commissione e sindaco di Potenza Picena Francesco Acquaroli.
Nel corso della riunione Gnassi e Acquaroli hanno elencato le priorità e le proposte da presentare all’esecutivo per il rilancio del turismo che secondo il sindaco di Rimini “all’apparenza non è un vero settore industriale ma nella sostanza ha le medesime necessità quali filiera, strutture, innovazione". "Senza una politica adeguata si perdono colpi”, ha detto ancora Gnassi, che insieme agli altri partecipanti, circa 20 ammnistratori, ha stilato una prima griglia di priorità da portare all’attenzione del legislatore nazionale.
“Riunione proficua – ha detto da parte sua Acquaroli – dove abbiamo iniziato a imbastire un lavoro che dovrà portare gli enti locali a chiedere con forza una politica condivisa sul Turismo. Stiamo parlando di un asset importante dell’economia nazionale e il nostro ruolo può essere determinante. Al governo – ha aggiunto il presidente della commissione Anci – dobbiamo chiedere, e imporre quanto possibile, una strategia complessiva che accresca e rappresenti l’identità nazionale che altrimenti sarebbe vissuta solo marginalmente. Nello specifico, partendo dalla legge 106 che ha convertito il decreto cultura e che ha regolamentato la tutela del patrimonio culturale e lo sviluppo turistico anche tramite l’art bonus, i sindaci hanno chiesto di costruire, anche attraverso l’azione di Anci, una politica industriale che investa tutta la filiera del turismo in Italia, “perché – ha rimarcato Gnassi – il turismo è il settore che ingloba le più grandi dinamiche di cambiamento della società e può incidere sulle possibilità di crescita dell’economia. Occorre puntare ad aumentare il contributo al Pil del turismo, aumentando la permanenza media degli arrivi internazionali, in particolare dei visitatori con maggiore capacità di spesa, come in Francia e Spagna”.
Prioritario per l’Anci è poi sfruttare la concentrazione degli arrivi e delle presenze internazionali nei grandi attrattori/hub turistici italiani (le città d’arte) per favorire, attraverso un sistema logistico diversificato e intermodale, il collegamento con le destinazioni minori.
Sempre in ottica nazionale l’auspicio di Gnassi è definire al più presto “una piattaforma di proposte Anci al Governo sulla Legge 106, per irrobustire le opportunità già in essa previste con nuove risorse attraverso la legge di stabilità”. Richieste queste che possono concretizzarsi con il sostegno alla trasformazione urbana, l’innovazione del sistema di classificazione alberghiera e il sostegno, attraverso Enit, di progetti di internazionalizzazione e connessione tra territori.
Da Rimini è stata inoltre ribadita la necessità di sostenere il protagonismo dei Comuni nella programmazione dei Fondi UE, alzando, da un lato, l’asticella della premialità a favore della qualità dei progetti, dall’altro sostenendo una logica di sistema paese.
Non ultima, la questione delle risorse da destinare alle imprese per sostenere la filiera, la digitalizzazione delle strutture ricettive e l’armonizzazione dell’Iva ai livelli di Francia e Spagna.
Infine, la Commissione Anci chiederà al governo di agire per migliorare il sistema di rilevazione dei dati turistici (non solo elaborazione annuale, ma anche trimestrale) e quelli riguardanti tutta la filiera dell’offerta ricettiva, anche attraverso un maggiore coinvolgimento delle associazioni delle imprese del settore. (ef)