- Ottobre 7, 2015
Comunicati Stampa Anci
Cultura – ANCI propone emendamenti urgenti al ‘Decreto Colosseo’
‘’Rafforzare le politiche di valorizzazione dei beni e delle attivita’ culturali, ...‘’Rafforzare le politiche di valorizzazione dei beni e delle attivita’ culturali, in un’ottica di rilancio del turismo nazionale e di promozione dell’imprenditorialita’ e della crescita di un settore produttivo strategico per la ripresa economica del Paese’’. Cosi’ il Presidente dell’ANCI Piero Fassino, illustra la finalita’ delle proposte emendative al D.L. 146/2015, “Misure urgenti di fruizione patrimonio storico e artistico della nazione” presentate nel corso dell’audizione presso la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati svolta lunedi’ 5 ottobre.
‘’L’Associazione dei Comuni – evidenzia Fassino – e’ d’accordo con il Governo nel considerare i servizi culturali come ‘servizi pubblici essenziali’. Occorre pero’ che i Comuni abbiano risorse e autonomia per garantire ai cittadini e ai turisti la qualita’ di questi servizi. Per questo chiediamo che, nella fase di conversione del D.L. 146/2015, vengano approvate le nostre proposte emendative’’.
‘’Il primo emendamento teso a ripristinare ‘l’eccezione culturale’ originaria che dava alle aziende culturali la possibilita’ di accogliere finanziamenti e competenze del mondo delle imprese – spiega il Presidente ANCI – riguarda la composizione degli organi di amministrazione, per cui si chiede di ripristinare il regime precedente relativo al limite del numero dei componenti. La rimozione di questo limite, introdotto per errore e sulla cui eliminazione anche il Governo concorda, consentira’ il coinvolgimento economico e gestionale dei soggetti privati, del loro know-how e delle loro risorse finanziarie per garantire una gestione piu’ efficiente dei servizi resi ai cittadini’’.
‘’Dalla modifica in questione – sottolinea – non derivano peraltro maggiori oneri a carico delle finanze pubbliche; piuttosto, la concreta possibilita’ di far confluire ulteriori fondi agli istituti culturali (stante la natura gratuita degli incarichi) costituirebbe senza dubbio una vera e propria opportunita’ per il settore culturale’’.
‘’Il secondo emendamento presentato – aggiunge Fassino – riguarda una serie di limiti all’autonomia gestionale degli enti che operano nel settore dei servizi culturali e delle attivita’ di spettacolo, introdotti dai decreti legge n. 78/2010 e n. 95/2012, sostanzialmente impedendo loro di svolgere il proprio compito istituzionale. Anche in questo caso – conclude – si chiede che questi vincoli vengono soppressi per le istituzioni che operano nell’ambito della cultura’’.