- Ottobre 6, 2015
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Città metropolitane – Zedda: “Banca dati immobili territorio come occasione per riqualificare e creare sviluppo”
“Creare una banca dati con tutti gli immobili territoriali da inserire all’interno degli...“Creare una banca dati con tutti gli immobili territoriali da inserire all’interno degli Statuti metropolitani e, soprattutto, degli strumenti di programmazione come i Piani Strategici Metropolitani, quale occasione di riqualificazione urbana e di sviluppo”. E’ la proposta avanzata da Massimo Zedda, sindaco di Cagliari e vice presidente Anci, che ha partecipato al quarto incontro sui Piani Strategici Metropolitani, l’atto di indirizzo previsto dagli Statuti metropolitani per orientare lo sviluppo dei territori, svoltosi oggi presso la sede nazionale dell’Associazione. Alla riunione odierna, oltre a Zedda, hanno partecipato i rappresentanti delle Città metropolitane di Firenze, Bari, Torino, Bologna, Catania, Cagliari, Napoli, Genova, Milano, Roma, Venezia e Messina.
“Sul territorio delle Città metropolitane insistono le proprietà dei Comuni, delle Province e delle Regioni e dei singoli apparati decentrati dello Stato – spiega il vicepresidente Anci – una miriade di soggetti proprietari di immensi spazi già urbanizzati o da urbanizzare, o edifici in stato di degrado. Sarebbe importante sfruttare questa opportunità di riqualificazione urbana, fissandola all’interno degli strumenti normativi ed operativi degli enti metropolitani. Anche perché così– sottolinea il sindaco cagliaritano – si potrebbe incidere in modo concreto sulla vita dei cittadini che devono percepire che la Città metropolitana determina un miglioramento effettivo delle condizioni di vita e del contesto in cui vivono”.
Dall’incontro di oggi è emerso che tutte le Città metropolitane, sia quelle già istituite che quelle in via di istituzione (Palermo, Messina, Catania, Cagliari, e Reggio Calabria) si stanno muovendo per definire i contenuti dei Piani Strategici Metropolitani.
In particolare, secondo uno studio realizzato dal Dipartimento Pianificazione strategica Urbana dell’Anci, nella grande maggior parte dei casi di enti metropolitani già costituiti, il PSM viene chiaramente interpretato come ‘bussola’ per inquadrare per l’intera azione metropolitana. Ma anche come luogo in cui si individuano e definiscono, sulla base della definizione di una strategia di sviluppo complessiva, le grandi azioni di intervento prioritario in una dimensione temporale di medio-lungo periodo.
D’altro canto, nella maggior parte dei casi, le Città ancora non istituite stanno partendo dall’analisi degli scenari territoriali quale passo preliminare alla definizione delle strategie, degli ambiti di intervento e delle azioni prioritarie del PSM. In alcuni casi, come Cagliari e Messina, partendo dalla revisione del vecchio Piano strategico già definito su una dimensione territoriale di area vasta. In altri casi (Palermo, Reggio Calabria), inoltre, si sta affrontando il “riordino/allineamento” della strumentazione di programmazione territoriale per metterla a coerenza nel futuro PSM.
Dal confronto di oggi è emersa in definitiva la necessità di individuare tre o quattro priorità metropolitane su cui costruire strategie nazionali nei confronti dei nuovi soggetti del governo locale, come individuati dalla riforma Delrio. (gp)