• Settembre 25, 2015
di anci_admin

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Urbact III – QEL Sole24Ore, i nuovi progetti delle città italiane per lo sviluppo urbano sostenibile

di Simone D'Antonio   Riqualificazione urbana, innovazione sociale, efficienza della pubblica...

di Simone D’Antonio
 
Riqualificazione urbana, innovazione sociale, efficienza della pubblica amministrazione e partecipazione civica sono alcuni dei temi principali dei ventuno Action Planning Network di Urbact III approvati dal comitato composto da rappresentanti delle autorità di gestione nazionali, ovvero i ministeri competenti per le politiche urbane. ?I progetti, che accedono ad una fase di sviluppo della durata di sei mesi a cui seguono due anni di attività, vedranno protagoniste decine di città europee in un’azione costante di scambio delle conoscenze sui temi di comune interesse e di applicazione nei rispettivi contesti locali di politiche integrate contenute all’interno dei piani d’azione.
Napoli, Genova e Piacenza ?Sono in totale quattordici le città italiane che accedono alla prima fase di lavoro dei network approvati mentre altre città potranno fino a marzo presentare la propria candidatura a unirsi ai lavori dei network tematici già approvati. ?Napoli, Genova e Piacenza sono le tre città italiane che guideranno da capofila tre partenariati tematici. Con il progetto 2C/Second Chance, Napoli sarà impegnata con Liverpool, Maribor e Lublino nella sperimentazione di nuovi metodi di pianificazione per il riuso di grandi edifici abbandonati nei centri storici. ?Obiettivo del progetto, che vedrà una partecipazione attiva di residenti e stakeholder locali, è quello di sviluppare modelli per rafforzare il potenziale della comunità come agente della rigenerazione urbana attraverso nuove modalità di finanziamento e organizzazione. Genova punta invece sulle app e l’uso dei social media per favorire la partecipazione civica e nuove forme di interazione tra residenti e pubblica amministrazione attraverso il progetto Interactive Cities, che coinvolge città come Losanna, Liverpool, Alba Iulia, Murcia e Tartu. ?Il coinvolgimento delle comunità locali di giovani e innovatori sarà per le città del progetto un elemento decisivo per la creazione di nuove economie e per il rafforzamento della coesione sociale sul territorio. La riconversione e la gestione sostenibile delle aree militari dismesse è invece il tema al centro di Disarmed Cities, il progetto che vede come capofila Piacenza e che coinvolgerà le città di Cartagena, Szombathely e Vardazin nella definizione di strategie comuni per la riqualificazione di ampi pezzi di territorio in disuso. Promuovere l’inclusione sociale attraverso nuove forme di riutilizzo di strutture abbandonate è l’obiettivo che la città emiliana intende raggiungere attraverso un progetto che dimostra quanto la partecipazione a programmi europei possa concretamente contribuire ad affrontare problemi da tempo irrisolti nel contesto urbano.
Le altre italiane ?Le altre città italiane partner di progetti Urbact saranno invece impegnate su una pluralità di temi, che testimoniano la vivacità del dibattito urbano in Europa e la capacità delle autorità locali di fornire soluzioni condivise e partecipate a piccoli e grandi questioni che riguardano la vita quotidiana dei cittadini. ?Cesena si concentrerà sul legame tra produzioni agricole locali e nuovi profili lavorativi nel network Agri-Urban, guidato dalla città spagnola di Baena mentre Messina collaborerà, tra le altre, con Salonicco, Vantaa e Riga nella gestione dei cambiamenti demografici legati ai fenomeni migratori con il progetto Arrival Cities. ?Milano e Torino lavoreranno in partnership con Parigi e Danzica per la promozione di ecosistemi di innovazione sociale nelle città con BSInno, Forlì invece esplorerà le possibilità offerte dai modelli collaborativi per la creazione di nuove economie urbane con il progetto Change! che vede come capofila la città olandese di Eindhoven.
I centri più piccoli ?Non solo città capoluogo ma anche centri più piccoli tra le italiane che partecipano a Urbact III: San Donà di Piave si concentrerà sull’innovazione nei piccoli centri con CityCentre Doctor mentre Casoria avrà la possibilità di lavorare a stretto contatto con città come Anversa, Vienna e Barcellona sul tema della promozione della crescita locale attraverso nuovi processi di pianificazione in Growth by reconversion. ?Completano il quadro delle città italiane Parma con Freight Talks dedicato alla logistica delle merci nelle aree urbane, Fermo con le strategie di promozione del commercio al dettaglio di RetaiLink, Siracusa e l’impegno per l’economia digitale come motore della crescita locale in TechTown, Padova sul cambiamento delle abitudini dei cittadini in tema di sostenibilità urbana con Urban Green Labs e la città metropolitana di Torino con Urban 3S dedicato alla smart specialization.