- Settembre 18, 2015
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Focus Scuola – Giachi: “Ruolo centrale dei Comuni nelle politiche educative del Paese”
“Sarà un anno stimolante, ricco ma anche complesso, perché è l’anno...“Sarà un anno stimolante, ricco ma anche complesso, perché è l’anno dell’attuazione della riforma ‘La Buona Scuola’ e perché noi Comuni siamo allerta in particolare sulla partita delle nuove assunzioni, visto che per noi poter contare sui contingenti statali non è solo molto importante ma è di fatto il punto nevralgico dei nostri servizi, che risentono delle politiche nazionali. Tutto questo, però, in un clima di fiducia complessiva”. Lo afferma Cristina Giachi, vice sindaco di Firenze e Presidente della Commissione Anci Istruzione Commissione Istruzione, Politiche Educative ed Edilizia Scolastica in occasione dell’avvio del nuovo anno scolastico 2015/2016.
“Speriamo – sottolinea – che le componenti sociali, anche chi non condivide la riforma, comprendano il valore di quello che sta avvenendo affinché non si comprometta la funzione della istituzione scuola, fondamentale per i cittadini”.
Detto questo, Giachi è chiara sulla necessità di perfezionare alcuni percorsi della ‘Buona scuola’, “aiutando anche il Governo a migliorarla”.
Come? “Innanzitutto, abbiamo chiesto un ruolo maggiore degli enti locali nella programmazione delle politiche della scuola poiché non siamo solo i proprietari degli edifici, anche se già questo basterebbe per rendere evidente il nostro ruolo nella pianificazione della edilizia scolastica sulla quale, nonostante i notevoli passi in avanti, è necessario mantenere alta l’attenzione”. Siamo anche interlocutori fondamentali per il supporto alla scuola e a nostra volta erogatori di servizi educativi in particolare per l’infanzia.
“E’ centrale in questi anni – continua il vice sindaco – il tema della funzione dei Comuni come supplenti dell’istruzione dell’infanzia e in tal senso, ci aspettiamo che nella legge delega 0-6 gli enti locali trovino uno spazio rilevante per il portato delle loro esperienze e perché i servizi sono gestiti in larga misura a livello locale e assorbono risorse degli enti locali”.
“Insomma – conclude – vorremmo che tutto quello che si è ottenuto fino ad oggi crescesse in misura esponenziale con i Comuni al centro della progettazione delle politiche educative del Paese”. (fdm)